Rischiano il posto di lavoro 5mila educatrici a Roma
L'appello dell'Unione sindacati di base: "Roma Capitale non deve cacciare le lavoratrici, ma assumerle"
ROMA (askanews) - «Rischiano di essere licenziate in massa circa 5mila tra educatrici degli asili nido e insegnanti delle scuole per l'infanzia di Roma Capitale che hanno superato trentasei mesi di contratto a tempo determinato».E' quanto denuncia l'Usb (Unione sindacati di base).
L'Usb chiede di incontrare la Madia
"L'amministrazione capitolina - sottolinea - le esclude infatti dal nuovo bando per la copertura dei posti vacanti, interpretando in modo illegittimo la norma che prevede un limite temporale al cumulo dei contratti a tempo determinato per impedire abusi. Nonostante la sentenza Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha sanzionato l'Italia per un uso distorto dei contratti a tempo determinato, Roma Capitale preferisce mettere a rischio i servizi e mandare a casa le lavoratrici piuttosto che incalzare il Governo per un piano straordinario di assunzioni, che infranga la politica di austerità e di tagli imposta dall'Ue anche attraverso la riduzione degli organici e il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego». L'Usb pubblico impiego «è pronta a sostenere in tutti i modi la vertenza delle lavoratrici di Roma Capitale ed esprime forte preoccupazione in quanto molte altre amministrazioni comunali potrebbero seguire l'esempio di Roma, mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Pertanto - conclude - ha chiesto un incontro urgente al ministro Marianna Madia (Funzione pubblica, ndr), mentre la struttura nazionale della Usb enti locali ha chiesto di incontrare il presidente dell'Anci, Piero Fassino».
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