20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Dopo le accuse rivolte all'Esecutivo

Palma (Pd): «Sel strumentalizza l'accaduto. La mafia è ben altro»

La parlamentare del Pd sostiene il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e sottolinea che servono norme e pene più rigide più combattere il caporalato

ROMA (askanews) - Dopo le accuse di Sinistra Ecologia e Libertà, che accusa l'Esecutivo di non aver fatto abbastanza per evitare queste tragiche morti sul lavoro, il partito di maggioranza risponde alle accuse. A parlare è la parlamentare Pd Giovanna Palma, della commissione agricoltura della Camera dei deputati.

Palma: La mafia è ben altro
«In attesa di chiarire le cause della morte di Paola Clemente, la povera signora bracciante agricola di Andria verosimilmente perita per un malore, sulle quali la magistratura farà il suo giusto corso, alcune proposte che emergono dal dibattito sulle nuove forme di caporalato appaiono francamente incomprensibili. In particolare, si distingue, perchè grottesca, un'annunciata proposta di legge di Sel che vorrebbe equiparare il caporalato ai reati di mafia. La mafia è purtroppo altro", ha dichiarato la parlamentare del Pd Giovanna Palma, della commissione agricoltura della Camera dei deputati.

Occorre migliorare la normativa nazionale
«Ha ragione il ministro Maurizio Martina, quando sostiene che servono norme e pene più rigide e che serve un'azione analoga a quella senza confini che il governo sta portando avanti contro la mafia. Il caporalato è un'odiosa forma di intermediazione illegale lavorativa e magari qualche manovale pregiudicato farà pure il caporale, ma i reati di mafia sono, per chi li vive tutti i giorni, ben altra cosa», aggiunge la parlamentare. Che poi sottolinea: «Serve probabilmente una più puntuale catalogazione del reato, oggi difficilmente rubricabile, che spesso viene confuso nell'immaginario collettivo con il reato di riduzione in schiavitù, invece regolarmente normato, o di lavoro nero parziale o totale spesso occultato con forme di intermediazione regolarmente normate come il lavoro interinale, pare sia il caso della povera vittima, o il finto lavoro cooperativistico».