Stampa norvegese: avvio di Goliat «molto in ritardo»
Procedono i lavori per rendere pienamente operativa la piattaforma petrolifera Eni nel mare di Barent in Norvegia. Secondo il quotidiano economico del Paese, Daegens Naeringsliv però, il più grande impianto offshore cilindrico al mondo non sarà operativo per l'estate, come previsto
OSLO – Procedono i lavori per rendere pienamente operativa la piattaforma petrolifera Goliat di Eni, nel mare di Barent in Norvegia. Secondo il quotidiano economico del Paese, Daegens Naeringsliv però, il più grande impianto offshore cilindrico al mondo non sarà operativo per l'estate, come previsto e ribadito recentemente dall'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ma in autunno o comunque prime di Natale.
«FORTI RITARDI» - Il giornale norvegese da sempre critico verso l'impianto del Cane a sei zampe, citando fonti anonime ha parlato ieri di «forti ritardi» e che resta ancora «molto lavoro da fare» prima che il giacimento nell'Artico sia pienamente operativo. Eni Norge e Statoil, operatori di Goliat rispettivamente con il 65 e il 35 per cento, non hanno diffuso nessuna nota a riguardo. Nell'articolo è poi citato un messaggio di Andreas Wulff, responsabile per la comunicazione di Eni in Norvegia, che ha ribadito al quotidiano a inizio settimana l'intenzione di mettere in funzione il campo per l'estate. Nel frattempo la Subsea, impresa britannica specializzata in lavori sottomarini ha annunciato il 12 agosto di aver installato il primo di 11 connettori Bend stiffener connections (Bsc).
L'IMPIANTO GOLIAT - Goliat ha raggiunto le coste norvegesi il 17 aprile ed è stata trasportata nel Mare del Nord nei primi di maggio. Si tratta del più grande e sofisticato impianto di produzione e stoccaggio di idrocarburi cilindrico del mondo (costato circa 5 miliardi di euro), con il quale Eni ha intenzione di estrarre quasi 100mila barili di petrolio al giorno per i prossimi 15 anni.
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