L'Opec non modifica la produzione di petrolio
Il cartello degli esportatori riunito a Vienna ha deciso di mantenere invariata la soglia di 30 milioni di barili al giorno decisa lo scorso novembre. «Sarete sorpresi di quanto sia stato amichevole l'incontro», ha detto il ministro del petrolio saudita, Ali al-Naimi
VIENNA – L'Opec non taglierà la produzione di petrolio e non modificherà la sua attuale politica di mantenere alti livelli di offerta avviata lo scorso novembre quando era stata fissata la soglia di 30 milioni di barili al giorno. Lo ha reso noto il ministro del petrolio saudita, Ali al-Naimi, a margine della riunione del Cartello degli esportatori a Vienna. «La soglia è la stessa - ha detto -. Sarete sorpresi di quanto sia stato amichevole l'incontro». Il prossimo incontro si terrà il 4 di dicembre, ha fatto sapere al-Naimi.
OPEC VS FRACKING - Con questa politica l'Opec intende mettere fuori mercato la produzione di idrocarburi da parte di Paesi concorrenti, come quella portata avanti da Usa e Canada che estraggono petrolio dalle sabbie bituminose o con la tecnica del fracking. Inizialmente queste nuove tecniche estrattive erano molto costose e e richiedevano alti prezzi del greggio per ripagare gli investimenti, ma negli ultimi mesi i costi di produzione si sono abbassati notevolmente. La politica dell'offerta dell'Opec comunque ha mietuto molte vittime: delle 2021 aziende attive nel settore del fracking americano di un anno fa ne rimangono in piedi 969
PREZZI DEL GREGGIO IN RISALITA - A sostenere la politica dell'Opec è arrivata una mano dal mercato, che negli ultimi mesi ha visto risalire di un terzo il prezzo dell'oro nero, dal minimo di 45 dollari toccato a gennaio. Oggi un barile di Brent costa 62 dollari (erano 109 un anno fa), mentre uno di Wti 58 (contro i 95 dell'anno scorso).
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