25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Rischiamo un'altra crisi economica

Troppa finanza uccide l'economia

La finanza è fondamentale per qualsiasi società prospera e civilizzata, ma proprio questo rende il suo abuso così pericoloso. Ecco perché e cosa si può fare per evitare l'esplosione di nuove bolle speculative.

ROMA - Sui mercati finanziari è in corso una vera e proprio escalation di attività, tanto che alcuni economisti paventano il rischio dell’esplosione di una nuova bolla speculativa. Alcuni indicatori economici non lasciano presagire niente di buono: forse c’è già aria di tempesta.

Il Nasdak ha raggiunto un nuovo record, ma l’economia americana è in affanno
Lo scorso aprile il Nasdak è tornato ai livelli precedenti lo scoppio della bolla Internet del 2000 e a metà mese ha raggiunto la quotazione record pari a 5056,06 con l’esultanza di Wall Street. Tuttavia, questo risultato non riflette affatto l’andamento dell’economia reale degli Stati Uniti, perché i dati del Pil americano relativi al 30 aprile scorso indicano una crescita di gran lunga inferiore alle aspettative, pari allo 0,2%. Il gruppo McDonald's ha annunciato la chiusura di 700 ristoranti, e entro la fine dell’anno circa la metà delle società statunitensi di fatturazione idraulica potrebbero essere fallite. E’ in corso, perciò, un pericoloso scollamento tra il sistema finanziario e il sistema reale. La sovrastruttura finanziaria di un paese dovrebbe fare da volano al suo sviluppo economico, ma quando vive di vita propria l’economia reale corre il rischio di essere fagocitata dalla finanza.

Wolf: Troppa finanza danneggia l’economia
Nell’articolo di Martin Wolf questo concetto viene descritto con chiarezza: «La finanza è fondamentale per qualsiasi società prospera e civilizzata, ma proprio la sua importanza rende il suo abuso così pericoloso. I dati indicano chiaramente che un aumento del credito in rapporto al prodotto interno lordo inizialmente spinge verso l'alto la crescita economica. Ma questo rapporto sembra invertirsi quando il credito supera più o meno la soglia del 100 per cento del Pil. Alcuni ricercatori hanno dimostrato che una rapida espansione del credito è un indicatore affidabile dell'imminenza di una crisi. I dati dimostrano largamente che troppa finanza danneggia la stabilità e la crescita dell'economia, distorce la distribuzione del reddito, mina la fiducia nell'economia di mercato, corrompe la politica e determina un incremento esplosivo, e con ogni probabilità inefficace, della regolamentazione», scrive Wolf.

Cosa si può fare per scongiurare il rischio di una nuova crisi economica
Cosa si può fare, dunque, per evitare l’esplosione di una nuova crisi economica? La risposta è quella di liberarsi delle istituzioni troppo grandi per fallire e troppo grandi per essere mandate in galera. «Le due cose vanno insieme», precisa Martin Wolf. «Il modo più semplice per liberarsi delle istituzioni troppo grandi per fallire sarebbe quello di innalzare in modo sostanziale la quota obbligatoria di capitale proprio per quelle istituzioni finanziarie che sono importanti per la tenuta del sistema. Inoltre, tutti devono avere una cognizione chiara degli incentivi all'opera in tutti i «mercati promettenti»: sono mercati esposti alla corruzione da parte di persone a cui non interessa nulla se le promesse vengono mantenute o se la controparte non capisce nemmeno che cosa le viene promesso. Non abbiamo bisogno di più finanza», conclude l’economista, «abbiamo bisogno di una finanza migliore. E sì, questo potrebbe voler dire anche molta meno finanza».