20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Il Cane a sei zampe punta a produrre biodiesel da olio di palma

Gela: riunione per l'area di crisi complessa. Dall'UE brutte notizie per il progetto raffineria green

Il Mise ha fatto sapere che il decreto che formalizzerà l'istanza presentata dalla regione Sicilia, potrà essere firmato già il prossimo 21 maggio. Intanto il Parlamento europeo ha fissato un limite massimo del 7% per l'energia prodotta in ogni Stato membro da biomasse e destinata al settore dei trasporti

GELA – Nel giorno in cui al ministero dello Sviluppo economico si è tenuta la prima riunione per il riconoscimento dell'area di crisi complessa per Gela, è arrivata una notizia che potrebbe disturbare almeno in parte il piano per la riconversione del polo petrolchimico in una raffineria green per la produzione di biocarburanti: l'Ue infatti ha convertito in legge l'accordo volto a limitare il loro utilizzo nell’ambito dei trasporti.

DECRETO 21 MAGGIO - Dal Mise hanno fatto sapere che il decreto che formalizzerà l'istanza presentata dalla regione Sicilia, potrà essere firmato già il prossimo 21 maggio, «accelerando tutte le procedure». All'incontro odierno con la ministra Federica Guidi hanno partecipato il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, il direttore generale per la Politica Industriale Stefano Firpo e Invitalia. Nel comunicato ministeriale è spiegato che l'appuntamento di oggi «rappresenta una tappa fondamentale dopo la firma a novembre del Protocollo d’intesa che prevede la riconversione verde della raffineria Eni di Gela e la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell’indotto. L’accordo prevede inoltre l'impegno all'utilizzo del sito gelese per l’insediamento di una bioraffineria nonché come base logistica per l'on e l'offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti».

UE PONE LIMITE A BIOCARBURANTI - Come abbiamo anticipato però il progetto per la raffinazione di biocarburanti a Gela (ottenuti nella prima fase dall'olio di palma) potrebbe incontrare difficoltà, vista la nuova normativa comunitaria. Il Parlamento Ue ha fissato un limite massimo del 7 per cento per l'energia prodotta in ogni Stato membro da biomasse e destinata al settore dei trasporti. Con questa norma Bruxelles ha voluto limitare i danni ambientali, economici e sociali derivanti da un eccessivo uso di prodotti agricoli o destinazione di terreni coltivabili per l'alimentazione umana per la produzione di combustibili alternativi al petrolio. In diversi Paesi i prodotti alimentari hanno conosciuto un drastico aumento dei prezzi, mentre altri hanno visto scomparire ampie porzioni di foresta. Dall'altro lato il Parlamento Ue ha voluto favorire lo svilupparsi dei biocarburanti di seconda generazione, quelli derivanti da fonti diverse da quelle destinate all’alimentazione, lasciando liberi i Paesi di fissare il proprio obiettivo nazionale.

RAFFINERIA GREEN GELA A OLIO D PALMA - Nei piani del Cane a sei zampe, che ha intenzione di investire 1,8 miliardi di euro per la raffineria green di Gela, lì si produrrà biodiesel lavorando circa 750mila tonnellate di olio di palma l'anno. Inoltre l'impianto che utilizzerà la tecnologia sviluppata dalla stessa compagnia, l'Ecofining già attiva a Porto Marghera (Ve), potrà produrre green diesel anche da olio di soia, di girasole e quello di seconda generazione, come l'olio alimentare esausto proveniente dalle friggitrici o quello estratto dalla lavorazione di scarti organici (come carcasse di animali o alghe).