Boeri: «Pensioni al primo del mese da giugno e via la legge Fornero»
Il presidente dell'Inps chiede un reddito minimo garantito per le persone over 55 in condizione di povertà, più flessibilità di uscita dal lavoro e l'addio alla legge Fornero. I sindacati apprezzano e rilanciano.
ROMA (askanews) - Un reddito minimo garantito per le persone over 55 in condizioni di povertà, «una maggiore flessibilità di uscita dal lavoro per cambiare la legge Fornero, l'armonizzazione delle regole previdenziali per tagliare quelli che sono soltanto privilegi e per recuperare, all'interno del sistema, le risorse per rendere più equo il nostro welfare state».Sono le principali proposte che il presidente dell'Inps, Tito Boeri, avanzerà al governo a giugno per riformare il sistema previdenziale.
Da giugno tutte le pensioni al primo del mese
«Prima però - spiega Boeri in un'intervista su Repubblica - vogliamo realizzare un'operazione socialmente importante: pagare dal prossimo mese di giugno tutte le prestazione dell'Inps, dalle pensioni alle indennità di accompagnamento, il primo di ogni mese e non più come adesso in date differenti in relazione alla prestazione e al fondo di gestione. Abbiamo chiesto alle banche - aggiunge il numero uno dell'Inps - di condividere la nostra proposta. Le Poste hanno già accettato, entro mercoledì aspettiamo la risposta degli istituti di credito. Deve essere un'operazione a costo zero: lo Stato incasserà meno interessi sui ratei che ora paga il 10 o il 16 del mese; in cambio alle banche, che incasseranno prima, abbiamo chiesto di abbassare i costi dei bonifici».
I sindacati: Bene Boeri
«Bene Boeri sul pagamento di tutte le pensioni al primo del mese. Se riuscirà a farlo avrà accolto una richiesta che gli avevamo fatto unitariamente come sindacati dei pensionati in un recente incontro che abbiamo avuto con lui»: così i Segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima commentano l'intervista rilasciata dal Presidente dell'Inps, Tito Boeri, a La Repubblica. «Fin da subito - aggiungono i Segretari - avevamo giudicato negativamente la norma che spostava il pagamento degli assegni previdenziali al 10 del mese, perché metteva in ulteriori difficoltà pensionati ed anziani. Se davvero da giugno si pagheranno tutte al primo del mese vuol dire che finalmente è stata fatta una cosa di buon senso».
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