12 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
Il progetto della University of West of England di Bristol in collaborazione con Oxfam

Pee Power, energia dalla pipì (che funziona davvero)

Sembra incredibile ma è realtà: uno speciale water permette di sfruttare pile a combustibile microbiologiche che generano energia elettrica per alimentare l'illuminazione degli interni. Un potenziale enorme, che andrà ad alimentare i campi profughi di Oxfam

BRISTOL - Chi l'avrebbe mai detto: adesso l'elettricità la ricaviamo anche dalla pipì. L'idea arriva dalla University of West of England di Bristol, che insieme a Oxfam ha creato un prototipo chiamato Pee Power che sta funzionando benissimo. In pratica, uno speciale water permette di sfruttare pile a combustibile microbiologiche che generano energia elettrica per alimentare l'illuminazione degli interni. L'orinatoio è stato posizionato nel campus dell'Università ed è molto simile ai servizi igienici utilizzati nei campi profughi da Oxfam, per rendere il processo il più realistico possibile, visto che l'obiettivo è crearne altri proprio nei campi che accolgono i rifugiati. La tecnologia che converte l'urina in energia si trova sotto l'orinatoio e può essere visualizzata attraverso un pannello trasparente.

NEL 2013 L'ESPERIMENTO GIA' COI CELLULARI - Il team di ricerca è guidato dal professor Ioannis Ieropoulos, direttore del Centro di BioEnergy di Bristol, che spiega: "Abbiamo già dimostrato nel 2013 che questo sistema permette di generare energia, quando abbiamo ottenuto elettricità da pile di celle a combustibile microbiche in grado di alimentare un telefono cellulare. Questo entusiasmante progetto con Oxfam potrebbe avere un enorme impatto nei campi profughi".

COME FUNZIONA - Oggi nel mondo tra persone e animali si producono circa 38 miliardi di litri di urina al giorno, ciò significa che le potenzialità sono davvero straordinarie. Le pile contengono microbi che usano l'urina come combustibile per il proprio metabolismo, e nel processo producono energia. Nella pila è presente un anodo che è in grado di catturare gli elettroni generati da questo processo, e farli passare attraverso il circuito elettrico fino al catodo. "Una tecnologia green, che dimostra come non abbiamo bisogno di utilizzare combustibili fossili e come stiamo invece utilizzando un prodotto di scarto che sarà sempre più abbondante".

UNA OPPORTUNITA' INCREDIBILE PER I CAMPI PROFUGHI - "Oxfam da sempre fornisce servizi igienico-sanitari in aree disastrate, illuminare zone inaccessibili lontano da una presa di corrente è sempre una grande sfida" ha commentato una delle responsabili della ong, Andy Bastable. "Questa tecnologia è un enorme passo in avanti. Vivere in un campo profughi è già abbastanza difficile senza la minaccia di essere aggrediti luoghi bui di notte. Il potenziale di questa invenzione è enorme». Ovvio che il vantaggio è che chi porta aiuti avrebbe grandissime quantità di urina completamente gratis da poter utilizzare sul campo. Le celle a combustibile microbico costano circa 1 euro ognuna, noi pensiamo che una piccola unità come il prototipo che abbiamo realizzato potrebbe costare un minimo di 600 sterline, che è un plus significativo per una tecnologia come questa che è, in teoria, eterna", ha concluso Ieropoulos.