Il governo cederà quote di ENI, anzi no
«La risposta riportata dalle agenzie di stampa sulla eventuale cessione di una quota risente in realtà di un misunderstanding: intendevo infatti riferirmi alla messa sul mercato già realizzata di una quota Enel», ha dichiarato il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti.
ROMA - «La risposta riportata dalle agenzie di stampa sulla eventuale cessione di una quota Eni risente in realtà di un misunderstanding: intendevo infatti riferirmi alla messa sul mercato già realizzata di una quota Enel», ha dichiarato il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. Il ministero dell'Economia ha precisato che «non è prevista la collocazione di quote Eni sul mercato». E' quanto si legge in una nota del Tesoro.
LE DICHIARAZIONI SMENTITE - In precedenza varie agenzie di stampa avevano riportato queste parole di De Vincenti: «Con Eni faremo qualcosa di simile di quanto già fatto con Enel». Sempre secondo le dichiarazioni poi smentite dal viceministro, era stato sottolineato: «Il punto è che si tratta di partecipazioni di riferimento del pubblico in quanto si tratta di aziende strategiche. Dunque, quello che metteremo sul mercato è limitato per mantenere il ruolo di riferimento dell'azionista pubblico».
ENI SOLIDISSIMA - Per quanto riguarda invece il colosso energetico italiano, che nei giorni scorsi ha presentato il piano strategico 2015-2018 dove ha tagliato gli investimenti del 17 per cento e ha proposto un dividendo di 80 centesimi per azione, contro l'1,12 dell'anno scorso, De Vincenti ha detto a margine della presentazione del rapporto Met 2015: «Eni è un'azienda solida, indipendentemente dall'andamento dei prezzi del petrolio, ha prospettive solidissime».