1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
L'export non basta al sistema Italia

Il Made in Italy in difficoltà e soffre anche la Germania

Manifatturiero dell'area euro in stagnazione a novembre, mentre in Italia questo comparto chiave dell'industria è ricaduto in area a rischio di recessione, secondo l'indagine tra i responsabili degli acquisti.

ROMA - Manifatturiero dell'area euro in stagnazione a novembre, mentre in Italia questo comparto chiave dell'industria è ricaduto in area a rischio di recessione, secondo l'indagine tra i responsabili degli acquisti. A novembre il generale Purchasing managers index per Eurolandia è calato a 50,1 punti, dai 50,6 punti di ottobre in base ai dati definitivi elaborati dalla società di ricerche Markit Economics. Valori più deboli di quanto indicato nelle stime iniziali, tenendo presente che i 50 punti sono il limite tra crescita e contrazione dell'attività .

ITALIA E GERMANIA IN RECESSIONE - E in Italia l'indice Pmi è appunto finito sotto questa soglia, a 49 punti a novembre dai 50 di ottobre, il minimo da 17 mesi. Nonostante la crescita dei nuovi ordini destinati al mercato estero, la produzione si è ridotta per il secondo mese consecutivo a causa della nuova contrazione su base mensile dei nuovi ordini totali. Secondo Markit la debolezza ha causato una ulteriore contrazione su acquisti e, ad un tasso più veloce, sul livello occupazionale del settore in Italia. Sull'area euro intanto va rilevato la caduta in territorio recessivo perfino della Germania, con il relativo indice Pmi a 49,5 punti. «La situazione è peggiore di quanto pensato in precedenza - avverte con una nota il capo economista Chris Williamson -. «Non solo la performance del settore è stata la peggiore dalla metà del 2013, c'è anche il rischio che il nuovo e forte peggioramento iniziato al centro si estenda a tutta la regione».

ANCHE LA LOCOMOTIVA TEDESCA SI E' BLOCCATA - «Il settore ha più o meno registrato una stagnazione da agosto, ma quello che stiamo osservando adesso, per la prima volta in quasi un anno e mezzo, è la contrazione manifatturiera sofferta dalle tre maggiori economie», prosegue Williamson. «Il motore delle esportazioni tedesco si è bloccato, causando il peggioramento maggiore dei nuovi ordini del paese da dicembre 2012. Questi sono diminuiti anche in Francia e Italia, provocando previsioni negative circa la produzione dei mesi futuri». Spagna, Irlanda e Paesi Bassi rimangono i punti positivi, «ma la preoccupazione adesso è che, se non aumenta la domanda nei maggiori stati membri della regione, questi paesi, così come la Grecia e l'Austria, avranno problemi a mantenersi in fase di espansione».