Record dell'attivo commerciale: mai così bene dal 1993
La bilancia commerciale ad ottobre si è chiusa con un avanzo di 4.038 milioni di euro (+ 2.805 milioni rispetto ad ottobre 2013), segnando il livello più alto da gennaio 1993. Lo rende noto l'Istat. Il risultato deriva da una crescita tendenziale dell'export dello 0,8% e da una forte flessione delle importazioni (-7,8%).
ROMA - La bilancia commerciale ad ottobre si è chiusa con un avanzo di 4.038 milioni di euro (+ 2.805 milioni rispetto ad ottobre 2013), segnando il livello più alto da gennaio 1993. Lo rende noto l'Istat. Il risultato deriva da una crescita tendenziale dell'export dello 0,8% e da una forte flessione delle importazioni (-7,8%) determinata dalla marcata contrazione degli acquisti di energia (-31,6%).
PIU' EXPORT, MENO IMPORT - Ad ottobre, rispetto al mese precedente, sia le esportazioni che le importazioni extra-Ue diminuiscono dell'1,2%. La diminuzione dell'export, spiega l'Istituto di statistica, «è esclusivamente imputabile al forte decremento dei beni strumentali (-6,4%)» mentre la flessione dell'import è determinata dalla forte contrazione dell'energia (-7,1%). Nell'ultimo trimestre l'export verso i paesi extra Ue sale dell'1,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Dal lato dell'import, si registra una flessione (-3,6%) da ascrivere all'energia (-12,8%). Lo scorso mese i mercati di sbocco più dinamici sono Turchia (+13,1%), Stati Uniti (+9,8%) e Cina (+4,8%). Le vendite verso Giappone (-21,7%), Russia (-15,7%) e ASEAN (-10,6%) sono in marcata flessione. Le importazioni da paesi OPEC (-29,9%) e Russia (-19,6%) sono in forte calo.
MOLTO POSITIVO L'AVANZO DEL MADE IN ITALY - Battuta d'arresto a ottobre per l'export italiano extra-Ue. Lo afferma Assocamerestero dopo i dati Istat sul commercio estero, sottolineando però che, «grazie al rallentamento delle importazioni, i nostri conti con l'estero segnano il saldo mensile più alto dal gennaio 1993». È la meccanica ad avere «il maggior tasso di contrazione congiunturale, anche se, guardando agli andamenti su base annua, i beni strumentali rilevano un aumento di quasi il 4%. È molto confortante - aggiunge l'ISTAT - registrare lo sviluppo continuo dell'export negli Stati Uniti, primo nostro sbocco al di fuori dell'Europa e terzo mercato in assoluto. Qui può averci aiutato anche la flessione dell'euro negli ultimi mesi, che ci porta verso ragioni di scambio più realistiche nei confronti del dollaro». Molto positivo è anche «l'avanzo del Made in Italy, posto che, al netto della componente energetica, nei primi dieci mesi è pari a circa 54 miliardi».
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