18 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Bankitalia contro la criminalità organizzata

Visco: Cosa Nostra ci rende tutti più poveri

Il Governatore della Banca d'Italia, nel corso del suo intervento al convegno sul contrasto dell'economia criminale, dichiara: «Da 20 anni a questa parte, è cambiato poco niente». E sottolinea come la legalità sia il presupposto necessario alla crescita e ad una sana gestione finanziaria

MILANO - La criminalità rappresenta un freno alla crescita economica e all'occupazione del Paese. Lo ha sottolineato il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel corso del suo intervento al convegno sul contrasto all'economia criminale. «Il rispetto della legalità, in particolare, svolge un ruolo fondamentale: la criminalità organizzata, la corruzione e l'evasione fiscale non solo indeboliscono la coesione sociale, ma hanno anche effetti deleteri sull'allocazione delle risorse finanziarie e umane e sull'efficacia delle riforme in atto - ha dichiarato - rendono impossibile la costituzione di un ambiente favorevole all'attività d'impresa, e quindi all'occupazione, e riducono le possibilità di crescita dell'economia». Visco ha sottolineato come sia «complessa», rispetto alla misurazione della diffusione della criminalità, la quantificazione del suo valore. «Dati i limiti di indicatori di tipo oggettivo, ci si affida spesso a indicatori qualitativi - ha spiegato - le percezioni di imprese e individui riguardo alla sicurezza, alla diffusione della criminalità e alla qualità delle istituzioni nel territorio in cui operano sono infatti cruciali nel determinarne le scelte economiche».

DA VENT'ANNI A QUESTA PARTE NON È CAMBIATO QUASI NULLA - Già oltre 20 anni fa in Banca d'Italia, ha sottolineato Visco, «si evidenziava l'impatto negativo della criminalità sul contesto imprenditoriale meridionale" e "non mi sembra che molto sia cambiato da allora»«Pur nella difficoltà di pervenire a stime quantitative aggregate, oggi disponiamo di maggiori evidenze sulla dimensione di tale impatto - ha spiegato -. Un lavoro recente ha stimato che l'insediamento della criminalità organizzata in Puglia e Basilicata nei primi anni Settanta ha generato nelle due regioni, nell'arco di un trentennio, una perdita di Pil di circa il 16%, rispetto a un scenario controfattuale appositamente costruito in modo da ricalcare le condizioni socio-economiche».

PIÙ ALTA LA DENSITÀ DELL'ECONOMIA CRIMINALE, MAGGIORE IL COSTO DELLE IMPRESE - Visco ha poi spiegato che una «maggiore densità criminale fa salire il costo del credito per le imprese, specie quelle di piccola dimensione, e induce una maggiore richiesta di garanzie da parte delle banche con potenziali effetti negativi su investimenti e crescita»«Secondo uno studio di qualche anno fa - ha spiegato - le aziende che operano nelle aree caratterizzate da alti livelli di criminalità pagavano tassi d'interesse di circa 30 punti base più elevati rispetto a quelli pagati dalle imprese attive in zone con bassa criminalità ed erano costrette a fornire maggiori garanzie per ottenere credito».

LEGALITÀ PRESUPPOSTO DI UNA SANA GESTIONE FINANZIARIA - Il rispetto della legalità nell'attività finanziaria, ha sottolineato Visco, «è un presupposto della sana e prudente gestione delle istituzioni finanziarie». «A loro volta, intermediari sani e prudenti costituiscono una barriera contro la penetrazione criminale nell'economia legale. L'adozione di comportamenti coerenti con il rispetto della legalità è un elemento fondamentale nella valutazione di vigilanza degli intermediari».

P.A. EFFICIENTE INDISPENSABILE PER COMBATTERE LA CORRUZIONE - Un'amministrazione pubblica «trasparente ed efficiente costituisce un primo requisito indispensabile per combattere la corruzione e l'uso improprio delle risorse pubbliche" - ha sottolineato il Governatore della Banca d'Italia. «Tra il 2007 e il 2011, allo stanziamento dei fondi strutturali europei si è associato in Italia un aumento significativo dei reati di corruzione, con due eccezioni: i comuni con amministrazioni particolarmente efficienti nella produzione di beni e servizi e quelli in cui più alta è la partecipazione dei cittadini alla vita politica e maggiore il controllo sugli amministratori locali. - ha spiegato - Sul fronte della qualità e dell'efficacia dell'azione amministrativa il principale indicatore sintetico disponibile, prodotto dalla Banca mondiale nell'ambito del Rapporto Doing Business, colloca quest'anno il nostro paese al 56esimo posto su 189, con un peggioramento di quattro posizioni rispetto all'anno scorso»

SERVE APPLICAZIONE DELLE LEGGI ADEGUATA E INCISIVA - Infine, altro requisito assicurare un contesto istituzionale avverso alla criminalità è un'applicazione delle leggi «adeguata e incisiva»«Questo riguarda anche il funzionamento della giustizia civile, presupposto per l'affermazione di un ambiente che valorizzi la legalità. Nonostante alcuni recenti progressi, testimoniati da una riduzione dei tempi medi delle procedure e dalla diminuzione dell'arretrato civile, il confronto internazionale evidenzia ancora debolezze significative: nel Rapporto Doing Business, l'Italia si colloca al 147° posto su 189 paesi relativamente all'indicatore enforcing contracts».