Banca Intesa ottimista, Delrio meno
L'inflazione potrebbe tornare in positivo già da ottobre. Secondo lo studio di Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo, sarebbero i rincari delle bollette di luce e gas ad aiutare la situazione. Graziano Delrio denuncia la mancanza di piani strategici di sviluppo settoriale, necessari entro il 2016.
ROMA - Paolo Mameli, senior economist servizio Studi di Intesa Sanpaolo, stima che l'inflazione potrebbe tornare in positivo già da ottobre, «aiutata dai rincari delle bollette di luce e gas». Tuttavia, sia negli ultimi mesi di quest'anno che per tutta la prima metà del 2015 l'inflazione potrebbe attestarsi «solo di qualche decimo al di sopra dello zero».
L'ANALISI DI INTESA SANPAOLO - «L'inflazione - ha rilevato Mameli - è rimasta stabile a settembre, a -0,1% in base all'indice Nic (ai minimi dal 1959) e a -0,2% secondo la misura armonizzata Ue (ai minimi storici). Nel mese i prezzi sono calati di tre decimi sull'indice nazionale mentre sono saliti di 1,8% m/m sull'armonizzato (che risente del rientro dell'effetto dei saldi estivi, di cui l'indice Nic non tiene conto). Il dato è in linea con la nostra previsione (e lievemente inferiore alle stime di consenso). Il Cpi core (al netto di alimentari freschi ed energia) è anch'esso stabile ma su livelli positivi, a +0,5%; invariata (a zero) anche l'inflazione sui beni a più alta frequenza di acquisto». Il calo dei prezzi registrato dall'indice Nic nel mese «è interamente ascrivibile alla flessione nei trasporti (-3% m/m, per via dei ribassi, di natura tipicamente stagionale, dei servizi di trasporto aereo, marittimo e ferroviario; in diminuzione, di -0,9% m/m, anche il prezzo della benzina); tipicamente stagionale (anzi meno marcato rispetto alla media di settembre: -0,6% m/m) anche il calo dei prezzi delle spese per il tempo libero, né si può dire che sia sorprendente (in quanto verificatasi in 9 degli ultimi 10 mesi) la caduta dei prezzi delle comunicazioni (-0,4% m/m, ancora una volta per via dei ribassi dei prezzi degli apparecchi di telefonia e per il trattamento dell'informazione)».
RINCARI - Il senior economist servizio Studi di Intesa Sanpaolo sottolinea, inoltre, che viceversa, «sorprendono al rialzo i rincari dei servizi ricettivi e di ristorazione (+0,8% m/m), nonché degli alimentari (+0,2% m/m, per via dell'aumento dei prezzi dei vegetali freschi); in salita (ma meno accentuata rispetto alla stagionalità del mese: +0,6% m/m) anche i listini nel comparto istruzione».
I SETTORI IN DEFLAZIONE - Su base annua, si confermano tre i comparti che sottolineano una tendenza deflazionistica: comunicazioni (-8,2%), spese per la casa (abitazione, acqua, elettricità e combustibili: -1,2%) e alimentari (-0,1%); 8 delle altre 9 divisioni mantengono un Cpi tendenziale positivo, ma nessuna mostra rincari superiori all'1% (registrati ancora il mese scorso da due comparti, istruzione e mobili/articoli per la casa).
MANCANO I PIANI STRATEGICI DI SVILUPPO - A frenare l'entusiasmo, però, sono le dichiarazioni di Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che, durante un'audizione in commissione Politiche Ue alla Camera, notifica che «l'Italia non ha piani strategici di sviluppo settoriale, questo è il nostro limite rispetto agli altri paesi europei». E continua Delrio: «Noi siamo obbligati a predisporre dei piani strategici entro il 2016 per evitare improvvisazione e frammentazione. Questo - ha aggiunto - è uno degli elementi più importanti per evitare i pasticci che ci sono stati in passato, veniamo da grossa frammentazione». Delrio ha anche sottolineato che l'Italia è il paese con più programmi operativi in Europa (51), tra Por (quelli regionali) e 11 piani operativi nazionali.
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