28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Politica economica russa

Rublo: alla Russia piace debole

Il contesto economico internazionale, impone infatti a Mosca di rinunciare alla partnership più stretta con i suoi partner economici tradizionali e a ridurre le importazione

MOSCA - Rublo 2014, debole per incentivare la Russia a produrre di più a fronte di un contesto internazionale, sempre più complicato. Fra crisi ucraina, sanzioni Ue e Usa ed embarghi russi. Il rublo debole secondo gli esperti non è più un allarme rosso, come in passato quando il deprezzamento della divisa nazionale fu l'incipit nel 1998 del default del debito pubblico. Piuttosto «contribuirà a ridurre la dipendenza dalle importazioni e ad aumentare la fiducia in se stessi». Per il quotidiano russo Vedomosti, «niente può aiutare il rublo», ma non perché Mosca non possa farlo. Piuttosto perché non lo vuole.

RIDURRE DIPENDENZA IMPORTAZIONI - Il contesto economico internazionale, impone infatti alla Russia di rinunciare alla partnership più stretta con i suoi partner economici tradizionali. Quindi il paese è «chiaramente diretto verso la riduzione della dipendenza dalle importazioni in tutti i settori, più o meno importanti» e a riprendere «fiducia in se stesso».

DEBOLEZZA INDOTTA? - Sinora un eccessivo indebolimento del rublo avrebbe avuto un immediato effetto boomerang, con assalti ai bancomat dei piccoli risparmiatori, ancora memori delle crisi delle banche, alla fine degli anni Novanta. Ma la moneta vive ormai da mesi una stagione di debolezza, con segnali e spiegazioni contrastanti da parte delle autorità, tanto che non si capisce quanto questa debolezza sia o no artificiale.

LA BANCA CENTRALE NON FA NIENTE - Ma evidentemente il governo non è preoccupato dai livelli record raggiunti dal dollaro. Anzi. «Molto probabilmente oggi sarà un altro record, il rublo continua a diminuire a poco a poco, e nessuno lo sostiene» continua Vedomosti. «Quello che sta accadendo sui mercati finanziari, a giudicare il tutto, genera poca preoccupazione delle autorità. La Banca Centrale ha recentemente fatto uno degli ultimi passi per assicurare che dal prossimo anno si lasci che il rublo fluttui liberamente. A causa della crescita dell'euro e del dollaro, le importazioni diventano più costose, compresi i macchinari. Ma nelle attuali circostanze è un piccolo problema».

UNO STIMOLO A ECONOMIA INTERNA - Il riferimento è proprio alla storia della Russia. Dopo la crisi del '98 infatti l'economia iniziò a riprendersi nel 1999, proprio grazie alla debolezza del rublo, che rese più cari i prodotti importati e incoraggiò la manifattura locale. In seguito, si entrò in una fase di rapida crescita, in cui il PIL è cresciuto del 6,7% in media annua dal 1999 al 2005, sull'onda del rublo debole, di più alti prezzi del petrolio, della maggiore produzione industriale e una maggiore vivacità dei servizi. E anche oggi, «il rublo debole, a quanto pare, dovrebbe essere un ulteriore incentivo per la produzione di aeromobili russi e apparecchiature. Quindi, il supporto alla moneta non è imminente».