29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Studio di Confindustria Radio TV

2012 negativo per il mercato tv

Nel settore radiotelevisivo privato nel 2012 la somma del risultato operativo delle imprese è pari a -509,3 milioni, mentre le perdite totali ammontano a 540,2 milioni. Il dato negativo «è influenzato dai risultati di Mediaset e TiMedia, e dalla forte contrazione dei ricavi pubblicitari che emerge anche dai risultati della RAI».

ROMA - Il 2012 è stato un anno negativo per il mercato televisivo italiano. Nel settore radiotelevisivo privato, secondo uno studio di Confindustria Radio Tv, nel 2012 la somma del risultato operativo delle imprese è pari a -509,3 milioni, mentre le perdite totali ammontano a 540,2 milioni. Il dato negativo «è influenzato dai risultati di Mediaset e TiMedia, e dalla forte contrazione dei ricavi pubblicitari che emerge anche dai risultati della Rai».

«Salvo qualche eccezione - sostiene Confindustria Radio Tv - le imprese nazionali medio-piccole presentano dati reddituali positivi, a dimostrazione che loro struttura dei costi, probabilmente più flessibile rispetto a quella dei grandi gruppi, consente di fronteggiare in modo più adeguato le fasi di crisi». Nel 2012 questo dato per il settore televisivo privato «è negativo ed è pari a -7,5% (includendo nel perimetro la Rai l'indice scende a -7,1%)».

La dinamica della redditività, secondo lo studio, «risente dell'andamento negativo dell'economia in generale e di quello degli investimenti pubblicitari in particolare (-15% nel 2012 sul 2011). Le tv Locali, con redditività media del -14,3%, mostrano un dato peggiore rispetto alla media del settore televisivo. Questo è dovuto principalmente al sensibile calo nella raccolta pubblicitaria, passata da 390 milioni nel 2011 a 329,7 nel 2012».

Nel 2012, spiega Confindustria Radio Tv, «il valore complessivo dei ricavi generati dalle principali società o gruppi societari operanti nel settore televisivo italiano ammonta a circa 9,5 miliardi. Di questi, 3,4 miliardi provengono dalla raccolta pubblicitaria e 6,1 miliardi dai servizi pay-tv, dal canone Rai e dagli altri ricavi».

I ricavi del solo comparto televisivo privato, «al netto di quelli della Rai, superano i 6,7 miliardi e sono suddivisi in ricavi pubblicitari per 2,7 miliardi e altri ricavi per 4 miliardi. I ricavi delle società private rappresentano il 71,2% del mercato nazionale».

Il totale dei ricavi dei gruppi privati, secondo lo studio, «è costituito per il 40% dai ricavi pubblicitari (47,3% nel 2011) e per il 60% dal mercato pay e dagli altri ricavi (52,7% nel 2011). Rispetto agli anni scorsi aumenta il divario tra le entrate pubblicitarie e quelle da attività a pagamento a vantaggio di queste ultime". A differenza delle tv nazionali, "le tv locali presentano una percentuale di ricavi pubblicitari preponderante rispetto al totale delle risorse».

Mediaset e Sky, conclude Confindustria Radio Tv, si confermano i principali operatori privati con 5,6 miliardi di ricavi su 6,7 miliardi realizzati, con quote di mercato sostanzialmente equivalenti (41,9% e 41,6%) e che nel loro insieme costituiscono l'83,6% dell'intero comparto privato. Le tv locali rappresentano complessivamente la terza forza del comparto televisivo dell'intero mercato, la quarta se si considera anche la Rai. La quota di mercato detenuta dalle tv locali è pari al 7,1%, in calo rispetto al 2011 (8,3%).