20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Olivicoltura

Salviamo l'olio italiano: giro di vite, +300% dei controlli

Da inizio crisi c'è stato un giro di vite sulle frodi riguardanti l'olio italiano: un mercato, quello dell'olio contraffatto, finito anche sul New York Times. Necessaria una stretta del governo: nel 2013 era stata varata una vera e propria legge salva-olio, rimasta inapplicata

VERONA - Dall’inizio della crisi quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300 per cento dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffati o falsificati. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della brillante operazione «Fuente» condotta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Siena e dall'ispettorato repressione frodi (Icqrf) del ministero delle politiche agricole, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena che ha portato al sequestro di trecento tonnellate di olio con 35 indagati per i reati di frode in commercio e riciclaggio merceologico e reati tributari pari a un milione e 700mila euro.

Nel 2013 - sottolinea la Coldiretti - sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas sono stati effettuati sequestri nel settore degli oli e grassi per 8,4 milioni di euro con 125 segnalate all’autorità giudiziaria e ben 502 segnalate all’autorità amministrativa, a fronte di 39308 controlli che hanno consentito di individuare ben 13255 non conformità. In altre parole - precisa la Coldiretti - illegalità sono state individuare in un controllo su tre. Le truffe a danno del vero olio italiano sono addirittura diventate fumetti illustrati sul New York Times con il titolo «Il suicidio dell’olio italiano». Il racconto del New York Times - sottolinea la Coldiretti - riporta una realtà, purtroppo già nota e denunciata, di numerose frodi e contraffazioni come quella scoperta dalla Guardia di Finanza in Toscana che ha permesso di scoprire un vasto fenomeno di frode finalizzato alla commercializzazione di enormi quantitativi di olio extravergine di oliva, di scarsa qualità illecitamente ottenuti all'estero, ricollocati sul mercato nazionale attraverso illecite miscelazioni non rilevabili alle analisi ufficiali con l'interesse di numerosi imprenditori italiani operanti il confezionamento e il commercio sul mercato interno ed internazionale.

«L’escalation dei sequestri non tranquillizza i produttori ma conferma le lacune della normativa vigente in cui si infiltrano i furbetti dell’olio e rende necessario l’impegno da parte del governo a dare attuazione alla legge salva olio attraverso l’approvazione in Parlamento nella discussione in corso sulla legge comunitaria di uno specifico emendamento diretto ad rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. A fronte di questi fenomeni sotto il pressing della Coldiretti è stata approvata nel febbraio 2013 la cosiddetta legge «salva olio» che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy ma ancora oggi la legge è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario. L’Italia - continua la Coldiretti - è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro e gli Usa - conclude la Coldiretti - rappresentano il principale mercato extracomunitario.