«Niente Sterlina alla Scozia indipendente»
«Non ci sono motivi legali che spieghino perché il resto del Regno Unito abbia bisogno di condividere la sua valuta con la Scozia», ha affermato il ministro delle Finanze britannico, George Osborne
LONDRA - Il cancelliere dello scacchiere George Osborne attacca Edimburgo e dichiara che non ci sono «motivi legali» per i quali il resto del Regno Unito debba condividere la sterlina con una Scozia indipendente, se nel referendum in programma quest'anno gli scozzesi opteranno per la separazione.
«Non ci sono motivi legali che spieghino perché il resto del Regno Unito abbia bisogno di condividere la sua valuta con la Scozia», ha affermato il ministro delle Finanze britannico in un intervento. «Se la Scozia se ne va dal Regno Unito, se ne va anche dalla sterlina britannica», ha aggiunto.
NON E' UN BENE DA DIVIDERE - Il premier scozzese Alex Salmond, dello Scottish National Party (Snp), ha rivendicato per la nazione il diritto di mantenere la sterlina anche in caso di indipendenza. Nel più duro attacco del governo britannico contro le aspirazioni della Scozia e separarsi dal Regno, Osborne ha sottolineato che l'Snp ha solo «fatto confusione, con dichiarazioni disordinate e minacce vuote: sono come il partner arrabbiato in un divorzio caotico. Ma la sterlina non è un bene da dividere tra due paesi dopo la rottura, come se fosse una collezione di cd».
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