24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Economia

Negli USA c'è «gente che può aiutarci a sbloccare le cose in Italia»

Saccomanni in visita negli Stati Uniti: «Ho percepito una disponibilità a investire, a gestire anche crediti in sofferenza, come è stato fatto per altri Paesi europei. Ho incontrato persone che nella gestione dei grandi patrimoni immobiliari è avanti anni-luce rispetto a dove stiamo noi»

NEW YORK - Negli Stati Uniti c'è «gente» che può «aiutarci a sbloccare le cose in Italia», ha annunciato ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, in missione negli Usa: «Qui ho incontrato gente che nella gestione dei grandi patrimoni immobiliari è avanti anni-luce rispetto a dove stiamo noi in Italia», ha detto in un colloquio su Repubblica.

IN USA OPERATORI ESPERTI SU CREDITI BANCHE - «Sono favorevolmente impressionato dal modo in cui agiscono a livello globale, per esempio con grandi operazioni in Medio Oriente. Possono aiutarci a sbloccare le cose in Italia. Poi ho incontrato qui degli operatori esperti nella gestione di crediti in sofferenza, di crediti bancari incagliati. L'aiuto che possono dare al sistema italiano è molto attuale, su un tema che vede impegnata in primo piano la Banca d'Italia», ha sottolineato il ministro.

C'È DISPONIBILITÀ A INVESTIRE - Saccomanni ha affermato di aver «percepito una disponibilità a investire dagli Stati Uniti, a gestire anche crediti in sofferenza, come è stato fatto per altri Paesi europei. Questo significa che non c'è bisogno di creare una bad bank sistemica», da gestire con fondi pubblici nazionali o europei, perché questa problematica si può affrontare con risorse private. Attirare fondi privati «ci consentirebbe di alleggerire i bilanci delle nostre banche da queste sofferenze; e di conseguenza liberare risorse per erogare crediti nuovi all'economia italiana», ha spiegato il titolare dell'Economia.

USA VOGLIONO TITOLI STATO - Secondo Saccomanni: «Per gli investitori esteri e americani in particolare, c'è un interesse operativo tradizionale sui nostri titoli di Stato, perciò vogliono vedere chiaro nella politica del debito pubblico e nella gestione del deficit». Il ministro ha ribadito di aver presentato a New York «l'intera strategia economica italiana: legge di stabilità, spending review, gestione dell'evasione fiscale pregressa, misure per il rientro dei capitali esportati illegalmente. Poi ci sono interessi specifici: il nostro patrimonio immobiliare; le sofferenze delle banche».

PERCHÉ CRESCE DEBITO/PIL - Quanto al peso del debito pubblico italiano, il ministro dell'Economia ha spiegato agli americani che «l'aumento nel rapporto debito/Pil deriva dall'accelerazione dei pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione alle imprese, fatta con il consenso di Bruxelles; e dal nostro contributo per aiuti ad altri Paesi dell'eurozona».