24 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Legge di stabilità

«Non c'è più tempo, il Paese ha bisogno di risposte»

Il segretario Cgil Camusso: «L'Italia non può aspettare soluzioni che non vengono. Non servono 2mila 800 scelte ma ne bastano tre precise e facili: spostare le risorse da chi ne ha di più sul lavoro e sulle pensioni, risanare la spesa pubblica e riaprire la contrattazione nella Pa»

MILANO - «Non c'è più tempo, il Paese non può aspettare soluzioni che non vengono, il Paese ha bisogno di risposte». Lo ha affermato il leader della Cgil Susanna Camusso nel corso del suo intervento alla manifestazione indetta dai sindacati contro la legge di stabilità.

SCEGLIERE CON CHI STARE - «Non si capisce cosa si dovrà fare, ogni giorno c'è un'ipotesi diversa», ha aggiunto parlando della manovra al vaglio del Parlamento. Se il dibattito in Aula «è sulle sorti dei singoli e dei partiti allora vuol dire che non c'è nessun interesse per le sorti del paese reale», ha continuato la sindacalista che ha aggiunto: «Bisogna scegliere da che parte stare, se coi pochi che pensano a se stessi o coi tanti in piazza oggi. Non possiamo più aspettare - ha aggiunto - questo Paese che pensa ai singoli ha fatto male al paese e continua a farlo perché non risponde alle cose concrete».

NON CI FERMIAMO - «Noi non ci fermeremo, se non ci sono risposte continueremo la mobilitazione. Bisogna raccontare la realtà quella vera, quella di un Paese reale che è allo stremo e ha bisogno di risposte - ha aggiunto Camusso - non servono 2mila 800 scelte ma ne servono tre precise e facili: spostare le risorse da chi ne ha di più sul lavoro e sulle pensioni, risanare la spesa pubblica e riaprire la contrattazione nel pubblico impiego. Non chiediamo la luna».

POLITICA TAGLIA E AUMENTA DEBITO PUBBLICO - «La cosa più gentile che possiamo dire è che la legge di stabilità è in continuità con il passato di questi anni e possiamo quindi già dirne i risultati: staremo ancora un po' peggio. La pioggia non ci aiuta - ha proseguito la leader della Cgil riferendosi al diluvio che si è abbattuto nel corso del comizio - ma in questo Paese sta piovendo da tempo. No ad una legge di stabilità che guarda solo al debito pubblico e poi c'è una politica che lo fa aumentare».

ATTENZIONE A PRIVATIZZAZIONI - «In queste settimane c'è stata disattenzione da parte del governo alle nostre proposte, ha aggiunto. Siamo convinti che se non risponde al problema del lavoro questo Paese non ce la fa e invece noi vogliamo che questo paese ce la faccia e dare una prospettiva ai nostri giovani già pronti ad andare all'estero. Abbiamo sentito il governo promettere tante cose in Parlamento, pensi invece a farne almeno una. Cominciate a rispondere ai lavoratori - ha proseguito - non ci raccontate che ci sarà la ripresa nel 2014 perché la ripresa ci sarà solo quando uno non avrà più l'incubo di perdere il lavoro. A chi ci parla di privatizzazioni bisogna dire quale fallimento è stato cedere le nostre grandi aziende pubbliche a privati senza capitali. Alitalia, Telecom, Electrolux... ci stiamo giocando il destino del nostro Paese, il nostro futuro, altrimenti come possiamo continuare a dire di essere il secondo paese industriale europeo?».