29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Attesa manovra espansiva BCE

Si accentua la correzione al ribasso dell'Euro sul mercato dei cambi

Nell'eurozona la disoccupazione è al nuovo massimo storico del 12,2 per cento, mentre a ottobre l'inflazione ha segnato un inatteso forte calo allo 0,7 per cento, sui minimi da quattro anni, testimoniando una dinamica dei consumi che resta debole

FRANCOFORTE - Si accentua la correzione al ribasso dell'euro sul mercato dei cambi, la valuta europe cala sotto quota 1,36 dollari in serata riportandosi sui minimi da due settimane a questa parte, dopo che i dati macroeconomici giunti stamattina hanno riversato una doccia fredda sulle speranze di ripresa economica. Nell'eurozona la disoccupazione è al nuovo massimo storico del 12,2 per cento, mentre a ottobre l'inflazione ha segnato un inatteso forte calo allo 0,7 per cento, sui minimi da quattro anni, testimoniando una dinamica dei consumi che resta debole.

Un quadro che alimenta le ipotesi e le attese di misure espansive da parte della Bce, con una linea più morbida che in prospettiva tende a indebolire la valuta di riferimento. Un esponente del direttorio della Bce, Ewald Nowotny ha confermato oggi che all'istituzione si discute della possibilità anche di aumentare le liquidità in circolazione, mediante una nuova operazione di rifinanziamenti agevolati di lungo termine alle banche (Ltro).

Giovedì si terrà il Consiglio direttivo della Bce a Francoforte, e intanto la bassa inflazione potrebbe spingere l'istituzione monetaria anche a considerare nuovi tagli ai tassi di interesse, che dal maggio scorso sono al minimo storico dello 0,50 per cento. Secondo gli analisti di Bnp Paribas la Bce potrebbe ridurre i tassi di 0,25 punti percentuali a dicembre.

All'opposto da ieri il dollaro è al rialzo dopo che il direttorio della Federal Reserve si è concluso con indicazioni di timori meno accentuati di quanto precedentemente stimato sulla tenuta della ripresa economica negli Usa. Quindi in questo caso le aspettative di linea morbida della Fed si sono ridimensionate.

In serata l'euro si attesta a 1,3590 dollari. Anche così però la valuta europea resta del 6,3 per cento più alta del valore toccato il 10 luglio scorso. E l'apprezzamento dell'euro è un fattore che rischia di minare ulteriormente le prospettive di ripresa, compromettendo la competitività dell'export verso gli Usa e tutti i paesi, Cina in primis, che tendono ad agganciare le loro divise a quella statunitense.