28 agosto 2025
Aggiornato 04:00
Siderurgia | Inchiesta Ilva

Pronta la norma per l'Ilva, il commissario potrà gestire i soldi sequestrati

Il ministro dello Sviluppo Zanonato: «Si prevede che quando un fermo riguarda l'attività produttiva il giudice può nominare un amministratore che si occupi anche dei liquidi confiscati»

ROMA - Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, in audizione alla Camera, ha spiegato che il governo sta studiando una norma per modificare il codice di procedura penale e «superare il fermo degli stabilimenti» di Riva Acciaio. Nel provvedimento è prevista la nomina di un commissario che si occupi anche della liquidità.

PER ILVA COMMISSARIO PLENIPOTENZIARIO - «Abbiamo ipotizzato una norma molto semplice che stiamo valutando con il ministero della Giustizia e se va bene vorremmo portarla al Consiglio dei ministri del 20 settembre. La norma prevede che quando un sequestro riguarda l'attività produttiva il giudice può nominare un amministratore che si occupi anche dei soldi sequestrati», ha detto Zanonato. Il ministro ha riferito di averne parlato con il procuratore della Repubblica di Taranto, «che ha ritenuto interessante questa formulazione. I soldi sono a disposizione del soggetto, il commissario indicato dal giudice, che diventa in grado di gestire tutta l'attività».

AGIRE RAPIDAMENTE - Zanonato ha ribadito come la produzione della Riva sia un asset fondamentale «per l'industria nazionale perché garantisce la continuità della produzione dell'acciaio a valle». Quindi ha sottolineato il ministro: «Dobbiamo agire rapidamente perché non si perda tempo e non si creino danni né a Riva Acciaio né ad altre aziende».
Quanti ai tempi, Zanonato ha espresso la massima urgenza: «Dobbiamo agire in maniera indipendente dalla magistratura perché i tempi - ha aggiunto - sono strettissimi. Dobbiamo agire in modo che la produzione non si fermi».

TUTTE AZIENDE DI GRUPPO A COMMISSARIO - Parlando poi degli stabilimenti che invece fanno capo all'Ilva, Zanonato ha aggiunto che sarà ampliato il perimetro di quelli sottoposti al commissario Bondi perché «il decreto che riguarda l'Ilva non ha preso in considerazione aziende che stanno sotto l'Ilva e che fanno capo alla holding Riva Fyre».

SPERO CIG DURI POCHISSIMO - Quanto alla proprietà, ha concluso il ministro: «Si è dimostrata interessata a mettere in moto gli ammortizzatori sociali e ne sta discutendo con il ministero del Lavoro. Può ragionevolmente ricorrere alla cassa integrazione. Spero duri pochissimo».

RIVA RICORRE CONTRO SEQUESTRO - Nel frattempo l'agenzia Tmnews ha battuto la notizia: «La famiglia Riva ha depositato presso la Cassazione il ricorso contro il sequestro dei beni della Riva Acciaio. Lo si apprende da fonti vicine al dossier».