29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Pubblica Amministrazione | Precariato

Letta: «Stop a precariato, sprechi e inefficienze nello Stato»

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto e il disegno di legge sulla Pa. Sono previsti: taglio del 20% di auto blu, stabilizzazioni dei lavoratori atipici statali, gestione puntigliosa dei fondi europei e lotta alla corruzione

ROMA - Efficienza nella Pubblica amministrazione (Pa), regolarizzazione dei precari statali, utilizzo efficiente dei fondi europei, taglio del 20 per cento delle «auto blu» . Questi i prossimi impegni del governo presentati dal premier Enrico Letta, dopo l'ultimo Consiglio dei ministri (Cdm).
Il Cdm ha approvato il decreto e il disegno di legge sulla Pubblica amministrazione. «Norme fondamentali per la modernizzazione e la razionalizzazione della Pa e soprattutto una maggiore efficienza su alcuni temi principali», ha sottolineato Letta.

I FONDI UE - Il presidente del Consiglio ha annunciato la creazione di una struttura di coordinamento per gestire i fondi strutturali europei. «Uno dei nostri atavici problemi - ha spiegato il primo ministro in conferenza stampa - è la nostra incapacità di usare bene i fondi strutturali europei. Ci trasciniamo questo problema da molto tempo e anche alla fine del settennato 2007-2013, non riusciremo ad usare tutte le risorse. Stiamo cercando di accelerare ma abbiamo un pregresso di troppi anni. Ma siccome il settennato 2014-2020 sarà forse l'ultimo della Ue come la conosciamo, non dobbiamo sbagliare: vanno usate bene e con la massima efficienza possibile».
Per questo nel dl, ha proseguito Letta, «c'è una parte che razionalizza creando intorno al ministro Trigilia una struttura, il Dipartimento, l'Agenzia, che sia in grado di far funzionare e il tutto intorno alla Presidenza del Consiglio che diventa soggetto di coordinamento e impulso dei fondi europei. Il Dipartimento potrà contare su 120 assunzioni qualificate di alto livello con selezione rigorosa di persone con esperienza Ue e di uso dei fondi».

TAGLIO ALLE AUTO BLU - Il Cdm ha deciso un «ulteriore taglio del 20 per cento delle auto blu di tutte le amministrazioni pubbliche » con l'obiettivo di proseguire «su questa strada virtuosa » ha annunciato il presidente del Consiglio.
Poi ha preso la parola il ministro della funzione pubblica, Gianpiero D'Alia: «Non solo si riducono i costi su auto blu e consulenze esterne, che costano oltre 2,2 miliardi di euro, ma nel decreto sulla pubblica amministrazione sono previste anche sanzioni per chi autorizzerà spese fuori dalle regole».
D'Alia è entrato poi nello specifico: «Abbiamo stimati costi per consulenze di oltre 1,2 miliardi di euro e di oltre 1 miliardo per auto blue e di servizio - ha detto - con questo provvedimento non solo interveniamo riducendo tendenzialmente i costi ma obblighiamo le amministrazioni a trasferire i dati che ci servono per un ulteriore intervento che sia anche selettivo rispetto all'uso delle auto di servizio e per ricorso alle consulenze. Non possiamo permetterci 1,2 miliardi di euro di consulenze esterne in un momento come questo», ha aggiunto D'Alia.
Quindi il ministro ha concluso, spiegando che vengono introdotte anche delle sanzioni: «in pratica chi autorizza spese fuori da regole decreto le paga di tasca sua».

RIDURRE IL PRECARIATO - Con il decreto sulla Pa, ha ripreso Letta «abbiamo deciso di tipizzare e ridurre le forme di precariato» e «avviato un percorso e un processo di parziale inserimento di precari previa un procedura altamente selettiva, perché la Costituzione va assolutamente applicata. Nell'arco della fase di applicazione del dl, ha continuato il premier, sarà portato a compimento il censimento di tutto il precariato della Pa».
In particolare, sono state previste «alcune barriere per evitare che si ripetano modalità-scorciatoie per le assunzioni nella Pa senza concorso, in passato, ahimè troppo usate, come le partecipate, ha concluso il presidente del Consiglio».
Maggiori dettagli sono arrivati dal ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D'Alia. «Con le disposizione che introduciamo si prevede che il contratto tipico prevalente (nella Pa, ndr) è il contratto a tempo indeterminato, ha dichiarato D'Alia». Per il ministro non ci dovranno più essere contratti a termine che non siano eccezionali e temporanei perché «temporanea è la prestazione richiesta. Oggi l'uso e il ricorso del precariato nella pubblica amministrazione è diventato una scorciatoia rispetto al concorso pubblico. Chiunque faccia contratti a termine fuori dai casi eccezionali previsti da queste disposizioni questi contratti sono da considerare sono nulli di diritto».