31 luglio 2025
Aggiornato 10:30
Il lavoro e la crisi

Fornero ai sindacati: La riforma del lavoro contrasta il precariato

Il Ministero del Lavoro dopo l'allarme sull'alto numero di precari a rischio: «Buona volontà parti sociali ha prodotto stabilizzazione precari». Fim Cisl: «Leva fiscale per rilancio consumi e crescita»

ROMA - La riforma del lavoro contrasta il precariato. Lo afferma il ministero del Lavoro dopo l'allarme del sindacato sui rischi derivanti dalla riforma per un numero rilevante di precari. «La condizione di precariato - sottolinea il dicastero guidato da Elsa Fornero - non deriva dalla riforma, che al contrario è proprio diretta a contrastarlo».
 «Ci sono chiari esempi - sostiene il ministero del Lavoro - in cui la buona volontà delle parti sociali ha prodotto proprio la stabilizzazione di lavoratori, come il caso del nuovo accordo quadro di secondo livello nel settore del marketing operativo, annunciato a metà dicembre».
«Quel caso - aggiunge il dicastero guidato da Elsa Fornero - riguarda circa 150mila persone e dimostra che un approccio pragmatico e libero da preconcetti è il modo migliore per far emergere il tanto di buono che c'è nella riforma del mercato del lavoro».

Fim Cisl: Leva fiscale per rilancio consumi e crescita - La leva fiscale «rappresenta lo strumento più importante in mano al prossimo governo, c'è la necessità di dare un segno di discontinuità per ridare speranza e fiducia alle nuove generazioni e a chi oggi vive in condizioni di forte difficoltà». E' quanto ha affermato il segretario generale della Fim-Cisl, Giuseppe Farina, nel corso della trasmissione di Rai1 Unomattina economia.
«La crisi in parte è stata generata da un calo dei consumi e dal calo degli investimenti, e quindi la leva fiscale deve servire attraverso la detassazione delle retribuzioni, come in parte già fatto con l'accordo sulla produttività, a rilanciarli», ha spiegato Farina. «C'è poi la necessità di dotarsi di un'idea di sviluppo economico e industriale per questo paese, e sulla base di questo, usare la leva fiscale per sostenere gli investimenti delle imprese, nella ricerca e nella internazionalizzazione dando così la possibilità di esplorare nuovi mercati e con essi nuove opportunità di crescita e lavoro, perché il lavoro che perdiamo dobbiamo ricostituirlo», ha concluso.