Al via oggi i lavori per il South Stream
Alla presenza del presidente Vladimir Putin si tiene la cerimonia della posa della prima pietra. Per l'occasione sono attesi il numero uno di Eni Paolo Scaroni - all'origine del progetto c'è un patto Eni-Gazprom, poi allargato a Wintershall e Edf - e l'ambasciatore italiano a Mosca Antonio Zanardi Landi
MOSCA - Al via oggi i lavori per il South Stream, il nuovo gasdotto che assicurerà una via meridionale all'oro blu russo nel Vecchio continente e il cui «contributo alla sicurezza energetica in Europa - secondo l'ad di Gazprom Aleksej Miller - non va sottovalutato». Oggi ad Anapa, sul Mar Nero, alla presenza del presidente Vladimir Putin si tiene la cerimonia della posa della prima pietra. Per l'occasione sono attesi il numero uno di Eni Paolo Scaroni - all'origine del progetto c'è un patto Eni-Gazprom, poi allargato a Wintershall e Edf - e l'ambasciatore italiano a Mosca Antonio Zanardi Landi. Oltre a consistenti delegazioni dagli altri Paesi che partecipano alla realizzazione del nuovo tracciato energetico.
Gazprom negli ultimi mesi ha proceduto a tappe forzate per arrivare al 'via' odierno. L'attuale presidente russo, all'epoca premier, Vladimir Putin aveva chiesto a gennaio di mettere in campo un piano dettagliato per avviare la rapida costruzione del South Stream, non nel 2013 come previsto, ma a dicembre 2012. Soprattutto per evitare che il Terzo pacchetto energia Ue potesse bloccare o comunque ostacolare il progetto il prossimo anno. Il capo del Cremlino fissava la decisione definitiva di investimento «presumibilmente entro novembre 2012».
E così è stato. A metà novembre il consiglio di amministrazione di South Stream Transport B.V., società incaricata della tratta sottomarina del gasdotto South Stream, ha dato l'ok finale d'investimento per il troncone offshore del progetto. Ma le note ufficiali sono state parche di dettagli e stringate, benchè gli incontri ai vertici in quei giorni siano stati intensi e ripetuti. (segue)
South Stream è stato progettato da Gazprom ed Eni, al fine di diversificare le rotte di gas naturale per i consumatori europei, in particolare evitando il transito sul territorio ucraino.
La capacità del gasdotto South Stream in uscita in Italia, al Tarvisio, sarà di 22,5 miliardi di metri cubi all'anno. All'ingresso della Slovenia la capacità sarà invece 24,5 miliardi di metri cubi. Si presume che la conduttura sarà costituita da quattro tronconi. La prima parte è in programma per il dicembre 2015, a pieno regime (63 miliardi di metri cubi) nel 2018. Il costo stimato del South Stream si aggira intorno ai 15,5 miliardi di euro, 10 miliardi dei quali per la tratta offshore, e 5,5 miliardi sul percorso onshore. Dal settembre 2011 la quota della sezione offshore del progetto South Stream è la seguente: Gazprom al 50%, la società italiana Eni al 20%, la tedesca Wintershall Holding e società energetica francese EDF al 15%.
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