28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Siderurgia | Inchiesta Ilva

Ilva: Fornero, salvare occupazione e salute

Il Ministro del Lavoro: Per l'Ilva serve una soluzione che metta insieme la salvaguardia dei posti di lavoro e della salute dei cittadini perchè il Paese non può permettersi di «mandare al macero 20mila posti di lavoro». Camusso: Ci sono grandi responsabilità dell'azienda. Angeletti: No all'intervento diretto dello Stato. Inquinerebbe meno?

ROMA - Per l'Ilva serve una soluzione che metta insieme la salvaguardia dei posti di lavoro e della salute dei cittadini perchè il Paese non può permettersi di «mandare al macero 20mila posti di lavoro». Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenuta a un dibattito alla stampa estera.
Il ministro, sottolineando di essere «molto preoccupata» per la situazione dello stabilimento pugliese «eredità del passato», ha spiegato che «bisogna fare in modo che in questo stabilimento, senza chiudere, perché se chiude, chiude, ci sia il recupero delle condizioni ambientali compatibili con la salute e non si mandino al macero ventimila posti di lavoro perché non possiamo permettercelo».
La Fornero ha sottolineato come gli operai dell'Ilva «sono persone attaccata al lavoro e non hanno mai chiesto un incentivo. Non è accettabile. Bisogna salvare il loro lavoro e la loro salute».

Camusso: Ci sono grandi responsabilità dell'azienda - «Se siamo arrivati a questo punto penso ci siano grandi responsabilità dell'azienda». Così la leader della Cgil Susanna Camusso, ospite a 'RadioAnch'io' su Radio1 Rai in merito al caso-Ilva.
«C'è una grande responsabilità che si è prodotta nel tempo, scegliendo di non investire rispetto all'innovazione in un impianto con quelle caratteristiche. E penso anche che l'azienda abbia usato una forma di paternalismo - continua Camusso riferendosi alla scelta di chiudere la produzione e di disattivare temporaneamente i badge dei lavoratori - per governare la situazione che si sta riproducendo in queste ore».
Camusso aggiunge che la Cgil «avrebbe preferito dei comportamenti lineari e non antagonisti alle decisioni del governo da un lato e della magistratura dall'altra».

Uilm: Serve decreto, governo agisca con autorevolezza - «Il governo dovrà intervenire con tutta la sua autorevolezza» sulla vicenda Ilva. A chiederlo Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, il quale ha invitato l'esecutivo a varare un decreto «che dovrà dissequestrare gli impianti e mettere in condizione la proprietà di fare gli investimenti relativi allo sviluppo produttivo e agli ammodernamenti ecocompatibili».
«Tra agosto e oggi abbiamo assistito ad un rimpallo di responsabilità rispetto a fatti contingenti che hanno impedito di verificare la possibile attuazione di quanto poi ha previsto l'autorizzazione integrata ambientale. Si tratta di norme innovative che anticipano al 2014 quanto è previsto in materia di risanamento ambientale per il 2016 in situazioni analoghe in Europa», ha affermato Palombella ai microfoni di 'Radio Città Futura'.
Il segretario generale dei metalmeccanici Uil ha ricordato il crono programma previsto dall'Aia: «Si fermano alcuni impianti, si rammodernano e ripartono. E' assurdo chi ipotizza un risanamento fermando le strutture produttive, perché un sito siderurgico non si può bonificare se sta fermo. La chiusura che va scongiurata significa disastro economico ed ambientale».

Angeletti: No all'intervento diretto dello Stato. Inquinerebbe meno? - Il leader della Uil, Luigi Angeletti, è contrario a un eventuale intervento diretto dello Stato nell'Ilva, anche se temporaneo, così come chiede la Cgil.
«Forse se l'acciaieria è pubblica non inquina più?», ha detto a 'Radio anch'io'.