28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
I dati della CGIA di Mestre

Tredicesime più leggere, per un operaio -21 euro

Un impiegato, con un imponibile Irpef annuo leggermente superiore ai 25.100 euro, perderà 24 euro, un capo ufficio, con un reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro. Intanto secondo la Camera di Commercio di Monza nel 2012 oltre 76mila imprese sull'orlo del fallimento

MILANO - Brutte notizie per i lavoratori dipendenti italiani: rispetto al 2011, la tredicesima di quest'anno sarà più leggera. I calcoli, realizzati dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, dicono che un operaio specializzato, con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 20.600 euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro. Un impiegato, con un imponibile Irpef annuo leggermente superiore ai 25.100 euro, perderà 24 euro, un capo ufficio, con un reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro.
«Purtroppo - sottolinea il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - quest'anno l'inflazione è cresciuta più del doppio rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali. Se nei primi 9 mesi di quest'anno il costo della vita è cresciuto del 3,1%, l'indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito solo dell'1,4%».
«Sarebbe un bel regalo di Natale - prosegue Bortolussi - se il Governo detassasse una quota parte della tredicesima». Secondo le stime effettuate dalla Cgia di Mestre, un eventuale taglio del 30% dell'Irpef che grava sulle tredicesime lascerebbe nelle tasche di un operaio 115 euro in più, 130 euro in quelle di un impiegato e oltre 315 euro in quelle di un capo ufficio.

Nel 2012 oltre 76mila imprese sull'orlo del fallimento - Complessivamente, tra fallimenti, concordati preventivi e scioglimenti, tra i mesi di gennaio e settembre del 2012, sono state più di 76mila le imprese in Italia entrate in procedura concorsuale, vale a dire l'1,3% del totale. E' quanto emerge da un'elaborazione dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.
I nuovi fallimenti registrati nei mesi del 2012 sono complessivamente 8.360, di cui oltre 1.800 in Lombardia. A soffrire di più sembrano le imprese «consolidate»: tra quelle in difficoltà, le imprese straniere pesano circa il 4% del totale mentre sale al 7,7% il peso percentuale delle imprese giovanili.
Gli stranieri al nord soffrono di più: in Lombardia, ad esempio, le imprese con maggioranza di soci nati all'estero in difficoltà rappresentano il 5,3% del totale, superando la media nazionale, così come in Trentino - Alto Adige (6,2%) e in Friuli Venezia Giulia (6,9%). Al sud invece i giovani hanno più problemi: sale al 13% in Calabria il peso percentuale delle imprese giovanili in difficoltà sul totale, al 12% in Campania.