14 settembre 2024
Aggiornato 05:30
Per riformare la contrattazione e puntarla sul rilancio della competitività del Sistema-Italia

Passera lancia il patto di produttività tra governo, imprese e sindacati

Il Governo non si limiterà a fare da arbitro ma metterà sul piano qualcosa, come «la detassazione del salario di produttività». Le imprese e i sindacati da parte loro dovranno raggiungere un'intesa che ruota intorno a un diverso assetto di contrattazione

ROMA - «Un accordo tra governo, imprese e sindacati per riformare la contrattazione e puntarla sul rilancio della competitività del Sistema-Italia». A lanciare la proposta di quello che potrebbe essere l'ultimo capitolo dell'agenda Monti è il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, in un colloquio con La Repubblica.

DETASSARE IL SALARIO DI PRODUTTIVITÀ - Secondo Passera il governo non si limiterà a fare da arbitro ma metterà sul piano qualcosa, scrive Repubblica: «la detassazione del salario di produttività». Le imprese e i sindacati da parte loro dovranno raggiungere un'intesa che ruota intorno a un diverso assetto di contrattazione. Quella di secondo livello, cioè il contratto aziendale, diventa preponderante ed assorbe la quasi totalità degli aumenti salariali. Quella di promo livello, cioè il contratto aziendale, resta per la parte normativa, ovviamente, e anche per una minima parte economica che deve coprire l'inflazione attraverso una revisione del meccanismo di adeguamento automatico in base alle previsioni sull'andamento dell'indice de prezzi armonizzato a livello eurppeo. Ma anche per questa parte residua di salario, secondo Passera «dovrebbe scattare un sistema di aggancio automatico agli incrementi di produttività». Come congegnarli è oggetto della trattativa.

IL PIANO PRONTO A BREVE - Si gioca tutto nella prossime due settimane. Da oggi fino a giovedì prossimo la Confindustria dovrà discutere e mettere a punto la sua piattaforma, insieme alle altre associazioni di categoria di rete Impresa, e dalla settimana successiva ripartirà il tavolo con Cgil, Cisl e Uil.