19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
L'UE: Nessuna richiesta di salvataggio dai due Paesi

Crisi: Grecia e Spagna non pensano agli aiuti

A Bruxelles viene fatto notare come gli sviluppi recenti sul Paese ellenico, in particolare gli esiti positivi delle aste di titoli di Stato, abbiano decisamente allontanato la possibilità che debba chiedere sostegni. E su Madrid: «Non si direbbe che abbia bisogno di qualsivoglia programma di aiuti». Tajani: «Industria manifatturiera dovrà essere 20% Pil lordo»

BRUXELLES - Non c'è nessuna imminente richiesta di salvataggio da parte della Spagna e all'Eurogruppo di lunedì prossimo non si profila nemmeno nessuna decisione sugli aiuti alla Grecia: fonti comunitarie hanno respinto nettamente le speculazioni circolate negli ultimi giorni, specialmente quelle sulla Spagna. Anzi, da Bruxelles viene fatto notare come gli sviluppi recenti sul paese ellenico, in particolare gli esiti positivi delle aste di titoli di Stato, abbiano decisamente allontanato la possibilità che debba chiedere sostegni. «Non si direbbe che la Spagna abbia bisogno di qualsivoglia programma di aiuti».
«La situazione dei mercati è molto diversa da quella che ci inquietava un anno fa», nota ancora la fonte comunitaria, e ad ogni modo se mai ci fosse una domanda di salvataggio della Spagna «non è imminente». La Spagna ha invece chiesto e ottenuto un piano europeo di sostegni limitato al settore bancario, che avrà una portata massima di 100 miliardi di euro. E le stime sulle necessità di capitale delle banche spagnole hanno evidenziato circa 60 miliardi di ricapitalizzazioni da effettuare, la quota che effettivamente verrebbe finanziata con il supporto Ue peraltro non supererebbe i 40 miliardi.

Tajani: Industria manifatturiera dovrà essere 20% Pil lordo - Invertire il processo di deindustrializzazione in Europa per far sì che il manifatturiero passi dal 16 al 20% del Pil lordo dell'Unione. Lo ha sottolineato il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani nel suo intervento all'Assemblea generale dell'Unione degli Industriali di Pordenone
«Stiamo lavorando a un documento di economia industriale per invertire il processo di deindustrializzazione dell'Unione - ha spiegato Tajani - un obiettivo legato all'industria manifatturiera che dovrà rappresentare il 20% del Pil lordo con in recupero di investimenti pre-crisi entro il 2015. Un'industria che non può essere quella degli anni Novanta - ha avvertito il Commissario all'industria - ma deve puntare su settori competitivi».