28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Il vertice a Palazzo Chigi

FIAT al Governo: Investiremo con la ripresa

Nell'incontro con il governo i vertici di FIAT hanno «manifestato l'impegno a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia, anche grazie alla sicurezza finanziaria che deriva soprattutto dalle attività extraeuropee». Centrella (Ugl): Senza garanzie precise restano i timori

ROMA - Nell'incontro con il governo i vertici di Fiat hanno «manifestato l'impegno a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia, anche grazie alla sicurezza finanziaria che deriva soprattutto dalle attività extraeuropee». E' quanto si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine dell'incontro di ieri pomeriggio a palazzo Chigi.
I vertici Fiat «hanno confermato la strategia dell'azienda a investire in Italia, nel momento idoneo, nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente della ripresa del mercato europeo», prosegue la nota congiunta diramata al termine del confronto, durato oltre 5 ore.
Al termine della riunione di palazzo Chigi, Governo e Fiat «hanno concordato di impegnarsi per assicurare nelle prossime settimane un lavoro congiunto utile a determinare requisiti e condizioni per il rafforzamento della capacità competitiva dell'azienda». In particolare, «un apposito gruppo di lavoro sarà costituito presso il MISE per individuare gli strumenti per rafforzare ulteriormente le strategie di export del settore automotive».

L'Azienda: Il Governo ha posto le premesse per la competitività - Nell'incontro con il governo, la Fiat «ha espresso apprezzamento per l'azione del Governo che ha giovato alla credibilità dell'Italia e ha posto le premesse, attraverso le riforme strutturali, per il miglioramento della competitività, oltre che per un cambiamento di mentalità idoneo a favorire la crescita».
Fiat, prosegue la nota, «ha illustrato le proprie stime sull'andamento del mercato automobilistico italiano e internazionale e le prospettive strategiche di sviluppo futuro del gruppo, concentrandosi in particolare su quelle che possono derivare dall'integrazione delle piattaforme di Chrysler e Fiat. Particolare riferimento è stato fatto ai 5 miliardi di investimento realizzato in Italia negli ultimi tre anni».

Centrella (Ugl): Senza garanzie precise restano i timori - «Senza precise garanzie sul futuro dei lavoratori, anche in termini di ammortizzatori sociali, e degli stabilimenti italiani Fiat non possiamo ritenerci per ora ne' soddisfatti ne' tranquilli». E' il commento del segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, all'esito dell'incontro appena terminato a Palazzo Chigi tra Governo e Lingotto.
«Prima di dare un giudizio attendiamo di conoscere nel dettaglio il nuovo piano, anche perché la nostra parte nel progetto Fabbrica Italia l'abbiamo fatta fino in fondo e non vorremmo ritrovarci un'altra volta di fonte al fatto compiuto».
«Le linee guida di questo confronto, come la garanzia della presenza Fiat in Italia e il rilancio, sono teoricamente condivisibili, ma bisogna vedere come verranno declinate nella realtà».

Bonelli: Marchionne da Monti solo per battere cassa - «Con tutti i soldi che le sono stati dati la Fiat dovrebbe appartenere agli italiani. Invece dopo aver ricevuto 8 miliardi di euro negli ultimi 30 anni la Fiat va a Palazzo Chigi per chiedere altre sovvenzioni». Lo dichiara il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che chiede: «Perché Marchionne e il management della Fiat non hanno investito nell'auto pulita? Perché nei listini della casa italiana (dovremmo forse dire americana...) non ci sono auto ibride o modelli elettrici in grado di competere con le altre case automobilistiche europee e mondiali? Perché mentre Obama chiedeva di produrre 1 milione di auto elettriche in America a mira fiori si é deciso per un Suv che non ha mercato in Italia?».