Ilva, la Procura di Taranto non tratta con il Governo
Il Procuratore di Taranto Sebastio: «Nel codice di procedura penale non esistono le trattative con il potere politico o con soggetti esterni al processo. La sola trattativa prevista dal codice è il patteggiamento con l'imputato. Bene le intenzioni ma voglio vedere i fatti. Il Riesame chiarirà». Ferrante: Serve il dialogo, già in corso le opere per risanare
ROMA - Dal punto di vista giudiziario, sulla vicenda Ilva «quel che è certo è che noi dobbiamo andare avanti lungo la nostra strada. Nel codice di procedura penale non esistono le trattative con il potere politico o con soggetti esterni al processo. La sola trattativa prevista dal codice è il patteggiamento con l'imputato». Lo dice il procuratore di Taranto Franco Sebastio, intervistato oggi dal Quotidiano Nazionale.
Voglio vedere i fatti - Salvaguardare al tempo stesso le ragioni del lavoro e quelle dell'ambiente, dice Sebastio, «è quello che ognuno si augura. Vedo che tutti, forze politiche, sociali, l'azienda stessa, lo affermano, e questo è un bene. Ma come magistrato non partecipo alle concertazioni. Noi dobbiamo stare rigorosamente fuori dai tavoli. Come cittadino devo constatare che qualcosa si muove e questo fa ben sperare. Ma come magistrato io ho il difettaccio di avere trent'anni di esperienza e voglio vedere proprio i fatti. Sicuramente seguiranno, non faccio mica un processo alle intenzioni, però li voglio vedere».
Attendere le motivazioni del Riesame - Il procuratore spiega poi di aver avuto un colloquio telefonico con il ministro Clini, «per cortesia, garbatamente. Non c'è nulla di male se parlo con un ministro della Repubblica. Ma come ho sottolineato in tutte le mie lettere scritte alle autorità i questi anni, la leale collaborazione è doverosa, ma nell'assoluto rispetto delle rispettive competenze».
«Nessuno mi chieda di rispondere a sollecitazioni che non devono e non possono riguardare la mia sfera di competenza. Consiglio però - conclude - di attendere le motivazioni del Tribunale del Riesame, che sicuramente chiariranno eventuali dubbi interpretativi sulle ordinanze».
Ferrante: Serve il dialogo, già in corso le opere per risanare - «Finalmente si sono create le condizioni perchè la dimensione processuale e quella politica trovino un punto di contatto. Il governo l'ha indicato: le prescrizioni del gip Todisco inserite nella nuova Aia». A parlare, intervistato oggi dalla Satampa, è il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante.
Dopo la missione del governo in Puglia, continua Ferrante, «l'Ilva e la città di Taranto sono diventate una questione centrale per il governo nazionale. E il fatto che il ministro Clini abbia anticipato la definizione dell'Aia entro settembre rappresenta certamente una novità positiva».
Il presidente dell'Ilva ricorda poi che gli annunciati 146 milioni di euro per interventi a tutela dell'ambiente «li stiamo spendendo: sono già in corso le opere per realizzare gli interventi».
Aspettando la decisione del Tribunale del Riesame, per Ferrante ora «la sfida diventa trasformare un problema in opportunità garantendo all'azienda una prospettiva e un futuro compatibili con gli interessi della comunità di Taranto e del nostro paese. Tutto nel pieno rispetto di chi ha la responsabilità di tutelare le ragioni della giustizia e della legalità».
Radicali: Perché il Ministro della Salute è stato escluso dalle scelte da fare? - «Tutto il mondo discute, dibatte, sia pure con grave ritardo, di quella vera e propria 'bomba' devastatrice costituita dall'Ilva di Taranto 'Bomba' denunciata da Pannella sin dai primi anni '80 e attraverso diverse interrogazioni parlamentari e specifiche iniziative politiche, e di cui finalmente si è acquisita consapevolezza, grazie all'intervento di alcuni magistrati che hanno applicato la legge. C'è tuttavia una vistosa esclusione, che va sottolineata e di cui va chiesto conto. Il ministro della Salute Balduzzi, infatti, viene escluso dai tavoli governativi, parlamentari, politici, istituzionali in genere eppure tra i suoi compiti vi è anche quello di interventi per la tutela della salute degli abitanti di Taranto». Lo dichiara in una nota Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e segretaria della commissione Affari Sociali della Camera.
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