27 agosto 2025
Aggiornato 22:30
Boom della disoccupazione a marzo

Lavoro: La disoccupazione vola al 9,8%, 1 su 3 è giovane

Si tratta del dato più alto dal 2004, anno d'inizio delle serie storiche mensili. Camusso: Dati drammatici. Marcegaglia: Dati su disoccupazione sono preoccupanti. Passera: Colpa della recessione e bassa crescita. Bonanni: Il Governo dei prof non basta

ROMA - Boom della disoccupazione a marzo. Il tasso di disoccupazione vola al 9,8% a marzo - secondo i dati provvisori dell'Istat - dal 9,6% di febbraio: si tratta del dato più alto dal 2004, anno d'inizio delle serie storiche mensili. Ma, se si prendono in considerazione le serie storiche trimestrali, il dato di marzo è il più alto dal terzo trimestre del 2000. Record assoluto per la disoccupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni schizza al 35,9%: è il dato più alto sia dall'inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004) sia da quelle trimestrali (quarto trimestre 1992). A marzo risulta disoccupato più di un giovane su tre di coloro che partecipano attivamente al mercato del lavoro.
Complessivamente i disoccupati sono oltre 2 milioni e mezzo. Secondo i dati provvisori dell'Istat il numero dei disoccupati, a marzo, è pari a 2.506.000: si tratta del dato più alto dal gennaio 2004 (anno d'inizio delle serie storiche mensili) e dal quarto trimestre del 1999, considerando le serie storiche trimestrali.

Confcommercio: Ripensare le norme del ddl - Le cifre rese note dall'Istat sulla disoccupazione evidenziano «dati drammatici che certificano che il vero problema del Paese è la crescita e che ulteriori vincoli e incrementi del costo del lavoro sarebbero esiziali per l'occupazione». Questo il commento di Confcommercio sulle rilevazioni riguardanti l'occupazione e la disoccupazione diffuse oggi dall'Istat.

Camusso: Dati drammatici - I dati sulla disoccupazione rappresentano «drammatici». Così il leader della Cgil, Susanna Camusso a margine di un incontro a Marghera (Venezia), commenta gli ultimi dati Istat. «E' la ragione per cui noi continuiamo a dire - ha proseguito il segretario generale della Cgil - che non si ricomincia creare lavoro, questo Paese si avvita in una crisi infinita. Le politiche di rigore - ha aggiunto - stanno determinando recessione ma anche depressione e l'impossibilità di esercitare un diritto che io credo resti fondamentale per le giovani generazioni e anche per i disoccupati, di trovare un altro impiego».

Centrella: Modificare il nuovo articolo 18 e ammortizzatori - «Dati che preoccupano, ma che non possono sorprendere e che dovrebbero spingere il Governo a rivedere la nuova formulazione dell'articolo 18 e l'entrata in vigore del nuovo sistema di ammortizzatori». Lo sostiene Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, commentando il tasso di disoccupazione rilevato dall'Istat.

Guerrini: Sono necessari meccanismi - Il nuovo ddl sul lavoro è un'opportunità fondamentale e senza maggiore flessibilità e costi minori la situazione occupazionale italiana rischia di peggiorare. Lo ha detto il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, ai giornalisti durante la Missione italiana degli imprenditori in Turchia che si sta svolgendo a Istanbul e che è organizzata da Ice, Confindustria, Abi, Unioncamere e Rete imprese Italia sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero degli Affari esteri.

Marcegaglia: Dati su disoccupazione sono preoccupanti - La situazione del mercato del lavoro è «preoccupante», ma bisogna andare avanti con i tagli alla spesa pubblica ed evitare un nuovo aumento delle tasse, che aggraverebbe la situazione. Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha risposto alle domande dei giornalisti a margine della Missione italiana degli imprenditori in Turchia che si sta svolgendo a Istanbul e che è organizzata da Ice, Confindustria, Abi, Unioncamere e Rete imprese Italia sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero degli Affari esteri.

Passera: Disoccupazione per recessione e bassa crescita - Contro l'aumento della disoccupazione «effetto combinato della recessione che segue un decennio di crescita insufficiente» bisogna mantenere «la barra al centro, accelerando le riforme e assicurando risorse all'economia». Così il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha commentato i dati Istat sulla disoccupazione in crescita per il paese.

Bonanni: Situazione esplosiva, il Governo dei prof non basta - «Si sta creando una miscela esplosiva nel paese, tra aumento della disoccupazione, aumento delle tasse, blocco degli investimenti pubblici e privati». Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
«Qui occorre una svolta nella politica economica, altro che spending review - prosegue - il 2012 si sta confermando l'anno più nero per la disoccupazione. Nessuno sta facendo niente per i giovani. Vanno accelerati i tempi di approvazione della riforma del lavoro, senza alterare il difficile equilibrio raggiunto in particolare sulle tipologie contrattuali, semmai rafforzando, anche con una dotazione economica, gli interventi di politica attiva per favorire la collocazione e ricollocazione lavorativa, e va finalmente sbloccato il credito di imposta per le nuove assunzione al Sud».

Uil: Subito politica crescita, giù tasse a lavoratori - Al Paese occorre «un'immediata politica di crescita che deve passare per un aumento dei consumi e per la diminuzione delle tasse per i lavoratori e i pensionati». A sostenerlo è il segretario confederale della Uil, Gugliemo Loy, che commentando i dati Istat sulla disoccupazione osserva: «ogni mese che passa l'aumento del tasso di disoccupazione, soprattutto dei giovani, conferma l'idea che per creare posti di lavoro è necessaria una ripresa economica».

contro la precarietà e per lo sviluppo, prossimo appuntamento la giornata nazionale del 10 maggio 'Precarietà: l'unico taglio giusto'.

Consumatori: E' colpa dei governi - Sono «a dir poco drammatici» i dati sulla disoccupazione di marzo diffusi dall'Istat. A sostenerlo sono Federconsumatori e Adusbef spiegando che ad emergere è «la situazione di profonda crisi in cui ancora versano il Paese e le famiglie». Si tratta, a giudizio delle associazioni, di «una conseguenza diretta delle politiche di questo e del precedente Governo, tutte incentrate su tagli e tasse, senza occuparsi della indispensabile fase di rilancio dell'economia».

Codacons; Per ridurre la disoccupazione aiutare le famiglie - Per far fronte alla disoccupazione occorre aiutare le famiglie e non le imprese. «Quanto fatto dai Governi in questi anni di crisi, ossia aiutare le imprese riducendo la tassazione a loro carico, non è servito a nulla, dato che è come dare un salvagente a chi si trova in mezzo all'oceano». A sostenerlo è il Codacons commentando i dati Istat su occupati e disoccupati a marzo.
Anche «il governo Monti, nel decreto Salva Italia, tra Irap e Ace, ha aiutato le imprese per oltre 13,5 miliardi di euro nel triennio 2012/2014, superiore all'incasso che si prevede con l'aumento dell'Iva per il 2013 (13,119 miliardi) o con l'Imu (10,6 miliardi all'anno)», ha spiegato il Codacons. Per questo «Monti farebbe bene a cambiare rotta e ad affrontare finalmente il problema che affligge l'Italia dal 2002 e che ha prodotto questi anni di bassa crescita: l'aumento del costo della vita e la perdita del potere d'acquisto di pensioni e stipendi. Se le imprese sono in crisi è perché gli italiani non fanno più acquisti ed i consumi stanno precipitando».