19 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Rilancio della crescita

Lavoro e crescita, Monti convoca «ABC» per martedì

Mettere a punto le ultime modifiche al ddl lavoro, provare a gettare le basi per qualche altra misura di rilancio della crescita. Con i segretari dei partiti che avanzano le loro proposte. Ipotesi sblocco crediti. Forse già lunedì decreto per frequenze tv

ROMA - Mettere a punto le ultime modifiche al ddl lavoro, provare a gettare le basi per qualche altra misura di rilancio della crescita. Con i segretari dei partiti che avanzano le loro proposte: Angelino Alfano che insiste con la rateizzazione dell'Imu, Pierluigi Bersani che rilancia l'ipotesi della patrimoniale proprio per ridimensionare l'impatto della tassa sulla casa, Pier Ferdinando Casini che chiede «dopo il rigore» il «momento della crescita». Con queste premesse, Mario Monti ha convocato per martedì sera il vertice con «ABC»: a palazzo Chigi i quattro si ritroveranno a cena, e il menu sarà appunto costituito da lavoro e crescita.

Sul primo punto, la strada sembra tracciata: qualche modifica alla flessibilità in entrata, per venire incontro alle richieste delle imprese e del Pdl, senza stravolgere il senso del provvedimento che comunque ha come filosofia un costo lievemente maggiore per i contratti a tempo determinato. Sul secondo punto, invece, è ancora tutto in fieri. Perchè nel governo non si trova traccia di nuove misure per stimolare la crescita, che peraltro «non si può certo fare per legge», osserva un membro dell'esecutivo.

Qualche idea il Premier proverà a metterla insieme in un prevertice con i ministri economici, che si dovrebbe tenere lunedì prima del Consiglio dei Ministri convocato per l'esame della Def e della delega fiscale. E forse anche dallo stesso Cdm potrebbero arrivare un minimo di risorse da destinare allo sviluppo: non è previsto all'ordine del giorno, ma il decreto legge sull'assegnazione delle frequenze digitali potrebbe andare fuori sacco. In ogni caso, prima del 20 aprile ci dovrà essere il provvedimento.

Le altre ipotesi che circolano riguardano poi lo sblocco di qualche tranche di pagamenti alle imprese, e una moral suasion sul sistema bancario per allargare un po' i cordoni. A questo proposito, l'Italia è impegnata - spiega una fonte di governo - a 'contrattare' in sede europea un abbassamento del coefficiente patrimoniale per le banche, nella Direttiva Ue di prossima emanazione. Se ci si riuscisse, spiega un membro dell'esecutivo, «si darebbe un po' di sollievo al sistema produttivo».

Se poi Monti «tirerà fuori qualcosa dal cilindro - dice un ministro - ancora non lo sappiamo». Resta il fatto che la recessione è ormai è la principale preoccupazione, anche per la spirale negativa in cui avviterebbe i conti pubblici rischiando di vanificare i sacrifici fin qui fatti. E così i leader della maggioranza insistono sul punto: Alfano chiede «crescita e sviluppo», e anche per Casini «dopo il rigore è il momento della crescita». Anche Bersani si presenterà al vertice «con qualche idea credo buona». Di sicuro «questa è la priorità assoluta in questo momento, perchè senza contenere la recessione anche tenere a posto i conti diventa un esercizio molto difficile».