25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
I Partiti e la riforma del mercato del lavoro

Lavoro: Bersani, in Italia licenziare è facile

Il leader del PD: E non è questo il problema numero uno per gli investimenti. Di Pietro: Governo strafottente. Prc-Fds: Bene Di Pietro, referendum su modifica articolo 18. FLI cauta: Soluzione in Parlamento. Della Vedova: Licenziabilità statali è questione d'equità

ROMA - Il Pd mantiene la sua posizione critica rispetto alla proposta del Governo di riforma del regime dei licenziamenti: «Non è vero - ha detto da Lisbona il segretario democratico Pier Luigi Bersani, ai microfoni del Tg1 - che in Italia è così difficile lasciare a casa la gente».
«E non è questo - ha aggiunto - il problema numero uno per gli investimenti».

Di Pietro: Governo strafottente - «La modifica dell'articolo 18 proposta dal governo Monti è un obbrobrio. Si vuole dare agli imprenditori la possibilità di licenziare i lavoratori in maniera indiscriminata. Noi riteniamo, invece, che l'articolo 18 vada lasciato così com'è, perché dà al giudice la possibilità di reintegrare il lavoratore quando il licenziamento è ingiustificato. Inoltre, non è certo questo il modo per rilanciare l'economia». Lo ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ospite di Un caffè con? su SkyTg24.
«Questo governo di professori, invece, in modo saccente, supponente e strafottente vuole imporre le proprie decisioni agli italiani e al Parlamento», ha concluso.

Prc-Fds: Bene Di Pietro, referendum su modifica articolo 18 - «Accogliamo con favore la proposta del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che ha annunciato la volontà di presentare un referendum nel caso in cui Parlamento dovesse approvare la modifica dell'articolo 18. Ora è necessario il massimo della mobilitazione nel paese». Lo sottolineano Paolo Ferrero e Roberta Fantozzi, rispettivamente segretario nazionale e responsabile Lavoro di Rifondazione comunista.

FLI cauta: No a battaglia sull'articolo 18, soluzione in Parlamento - L'Ufficio di Presidenza di Futuro e Libertà che si è riunito questo pomeriggio nella sede nazionale di via Poli, esprime «giudizio positivo sulla riforma del lavoro, soprattutto per il coraggio riformatore del Governo, che viene dopo anni di annunci. Sull'articolo 18 diciamo no alla battaglia ideologica e confidiamo di trovare una soluzione equilibrata in Parlamento, che possa evitare ulteriori tensioni sociali ma al tempo stesso anche dare un segnale chiaro a chi vuole investire in Italia». Lo rende noto l'Ufficio stampa di FLI.

Della Vedova: Licenziabilità statali è questione d'equità - «I dipendenti pubblici non sono più uguali degli altri». E' il titolo di un articolo di Piercamillo Falasca su Libertiamo.it, il webmagazine dell'associazione presieduta dal capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova.

Rinaldi (Idv): Bene UE ma la priorità è la coesione sociale - «L'Italia accolga favorevolmente l'invito dell'Ue a una celere riforma del mercato del lavoro perché ne abbiamo bisogno, ma la Commissione europea si guardi bene dal pronunciare una valutazione della proposta Monti senza averne capito il contenuto e il contesto: l'Europa deve valutare come prioritario il valore della coesione sociale, in un Paese sempre più diviso». A dirlo in una nota è il capodelegazione Idv al Parlamento europeo Niccolò Rinaldi, che aggiunge: «Come dichiarato dallo stesso neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il problema del mercato del lavoro italiano non è l'articolo 18 ma il labirinto di tipologie contrattuali, la selva burocratica ma anche la scarsezza di una cultura imprenditoriale che rispetti il valor di ciascun addetto nella sua dignità e potenzialità. E' ora che l'Italia prenda esempio dalle buone pratiche europee come quelle tedesche».