9 settembre 2024
Aggiornato 02:30
Resa nota la relazione sulla remunerazione

FIAT, nel 2011 a Marchionne 2,45 milioni di compenso da Spa

Il presidente della casa automobilistica, John Elkann, ha incassato, sempre dalla spa 1,344 milioni, mentre il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, 5,552 milioni di euro. Il Ministro Fornero: Incontro Monti-Marchionne potrà chiarire molte cose

TORINO - Nel 2011 l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha ricevuto per la sola Spa un compenso fisso di 2,45 milioni di euro. Il presidente della casa automobilistica, John Elkann, ha incassato, sempre dalla spa 1,344 milioni, mentre il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, 5,552 milioni di euro. E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione pubblicata sul sito della casa automobilistica.
Nella relazione è contenuto anche il costo figurativo delle stock grant per Marchionne relative al 2011 (a circa 12 milioni di euro). L'a.d. dispone anche di 16.920.000 stock option esercitabili in parte fino a novembre 2014 e in parte fino a gennaio 2016.
Nel mese scorso il consiglio di amministrazione ha deliberato l'adozione di un piano di incentivazione a lungo termine, che sara' sottoposto all'approvazione della prossima assemblea degli azionisti (4 aprile). Il piano di stock-grant «per fidelizzare le persone chiave per il continuo sviluppo del gruppo» prevede l'attribuzione di un massimo di 14 milioni di diritti subordinatamente al raggiungimento di predeterminati obiettivi di performance nel periodo che intercorre tra il primo gennaio 2012 e 31 dicembre 2014 e anche un massimo di 17 milioni di diritti. Marchionne ne riceverà 7 milioni e deciderà a quali tra i 300 manager assegnare i diritti.

Fornero: Incontro Monti-Marchionne potrà chiarire molte cose - L'incontro tra il premier Mario Monti e i vertici della Fiat guidati dall'a.d. Sergio Marchionne, in calendario per domani, «potrà chiarire molte cose in merito alla presenza del gruppo industriale in Italia e al suo futuro». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero in un'informativa sulla Fiat in aula al Senato.
All'incontro di domani ne seguirà un altro - ha annunciato il ministro - tra i vertici del Lingotto, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e la stessa Fornero.

Non spetta al Governo dire a imprese cosa fare - «Noi pensiamo che le imprese industriali siano vitali per l'economia del Paese, ma non pensiamo che spetti al governo dire alle imprese cosa devono e non devono fare. E non spetta al governo aiutare le imprese a tirare avanti». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'informativa sulla Fiat in aula al Senato.
Inoltre, secondo il ministro, non bisogna più aiutare le aziende «con meccanismi del passato, non consentiti a livello europeo per aiutare le imprese ad andare avanti, magari a galleggiare». E «quello che il governo intende fare è di creare un ambiente favorevole alle imprese».

Destituite di fondamento chiusure stabilimenti Italia - Le notizie relative alla chiusura di stabilimenti Fiat in Italia sono prive di fondamento secondo quanto riferito dai vertici del Lingotto al governo. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'informativa sulla Fiat in aula al Senato, spiegando di aver avuto contatti con i vertici del Lingotto.
«Il ministro ha colto le rassicurazioni dei vertici della Fiat - ha spiegato Fornero - che hanno ribadito la volontà di continuare con piano industriale presentato» e quindi «hanno ritenuto prive di fondamento le notizie di chiusure degli stabilimenti in Italia».

Pd: Insufficiente risposta Governo a nostra interpellanza - Il Pd non è soddisfatto delle risposte del Governo all'interpellanza sulla democrazia sindacale negli stabilimenti Fiat di Pomigliano d'Arco. Francesco Boccia, coordinatore della commissione economiche Pd alla Camera, ha ricordato l'origine dell'iniziativa: i democratici hanno voluto approfondire la «questione sollevata in modo drammatico dalla denuncia della signora Carmen Abbazia nel corso della trasmissione televisiva Piazzapulita, nella quale è stato raccontato il disagio di chi vede compromessa la propria condizione lavorativa, economica e familiare in ragione delle propria appartenenza sindacale dalla pubblica».

Di Maulo: A Torino c'è spazio per altri modelli - E' ottimista Roberto Di Maulo, leader della Fismic, sul futuro produttivo di Mirafiori e dello stabilimento di Grugliascoex Bertone, dove la Fiat avvierà la produzione di tre nuovi modelli. Secondo il leader della Fismic sia Mirafiori sia la ex Bertone «in futuro c'è spazio per un altro modello aggiuntivo». Ma ha anche aggiunto Di Maulo «questo dipende anche dai nostri comportamenti. E se i giudici daranno ragione ai delegati della Fiom sarà difficile che ciò decollerà». Secondo il sindacalista, che oggi è intervenuto più volte all'attivo piemontese della Fismic «alla ex Bertone e a cavallo dell'estate partiranno le linee. Mentre ci sono già dentro 164 lavoratori». Quanto a Mirafiori «i lavori di smantellamento delle vecchie linee sono ultimati».
Secondo le previsioni di Di Maulo già a partire da settembre le linee dei nuovi suv a marchio Jeep e Fiat verranno installate a Mirafiori.