19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La crisi del debito

Visco: Crollo record dei prestiti, evitare l'asfissia del credito

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, si è rivolto direttamente ai banchieri della platea del Forex per lanciare l'allarme sulla stretta creditizia: «È recessione, ripresa in 2013». Richiamo su patrimonio e cedole

PARMA - Non far soffocare l'economia in un'asfissia creditizia. Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, si è rivolto direttamente ai banchieri della platea del Forex per lanciare l'allarme sulla stretta creditizia. Un richiamo forte a fare bene il loro mestiere, in maniera prudente e selettiva ma non facendo mancare il sostegno all'economia. Anche perchè il 2012 «sarà un anno di recessione» (con il Pil a -1,5%), i prestiti alle imprese sono crollati a livelli record e le tensioni sui mercati finanziari non sono ancora finite. Un contesto difficile in cui, anche per le banche, si profilano nuove e difficili sfide, dal recupero di redditività al rafforzamento patrimoniale.

E' cruciale che l'economia non entri in asfissia creditizia - Fino a novembre, ha spiegato ieri il governatore, il credito erogato «aveva continuato ad aumentare, pur se a ritmi decrescenti». A dicembre però «i prestiti alle imprese si sono contratti, di circa 20 miliardi, e l'entità della diminuzione è molto elevata nel confronto storico». È diminuita la domanda di finanziamenti, ma le indagini su banche e imprese «segnalano anche un irrigidimento nelle condizioni di offerta». E «un'ulteriore lieve contrazione» del credito ci sarebbe stata anche a gennaio.
In questa fase delicata quindi, è il monito di Visco, le banche devono dimostrare «di saper svolgere bene la loro funzione di allocazione del credito, in una gestione sana e prudente, con acuita capacità selettiva. È cruciale che l'economia non entri in asfissia creditizia, deperendo e trascinando con sè anche le prospettive del sistema bancario». Il Paese è in recessione, ma per il governatore è il momento di «guardare avanti, operare perchè con la normalizzazione delle condizioni sui mercati finanziari e del credito sia possibile stabilizzare l'attività produttiva già nella seconda metà del 2012 e tornare a un'espansione del reddito nel prossimo anno».