24 giugno 2025
Aggiornato 02:30
La crisi del debito greco

Noyer: Tutti la vogliono aiutare, ma sta ai greci aiutarsi

Nuovo richiamo alla Grecia, affinché attui in concreto le misure di austerità che ha accettato di adottare. A lanciarlo, a poche ore dalla conclusione dell'Eurogruppo, è stato il governatore della Banca di Francia Christian Noyer

PARIGI - Nuovo ed ennesimo richiamo alla Grecia, affinché attui in concreto le misure di austerità che ha accettato di adottare. A lanciarlo, a poche ore dalla conclusione dell'Eurogruppo, è stato il governatore della Banca di Francia Christian Noyer: «Tutti vogliono aiutare la Grecia. Ma è necessario che i greci si aiutino da sé», ha affermato in una intervista a Europe 1. Ieri Atene si è presentata ai partner dell'Unione valutaria dopo aver raggiunto all'ultimo minuto un accordo politico interno sulle misure di austerità extra che le vengono chiesta, da Ue e Fmi, per stanziare un nuovo piano di aiuti senza il quale finirebbe insolvente.
Tuttavia si tratta ancora solo di una assunzione di impegni, sebbene da parte dei tre maggiori partiti politici ellenici: i ministri delle Finanze dell'area euro hanno preteso che le misure vengano approvate dal parlamento greco in pochi giorni, che vengano reperite risorse per altri 325 milioni di euro e che il paese si impegni a rispettare questo programma anche dopo le prossime elezioni, attese verso aprile. «Si tratta di un programma di risanamento ragionevole, che è indispensabile - ha detto ancora Noyer - e a fronte del quale gli altri paesi faranno sforzi molto importanti sugli aiuti. Non c'è verso di fare altrimenti, la Grecia deve fare come hanno fatto altri paesi che si sono trovati in difficoltà, che sono perfettamente in linea con gli obiettivi richiesti».

Intanto in Grecia è iniziato un nuovo sciopero generale, di 48 ore, proclamato dai sindacati proprio contro le misure di austerità. La secondo protesta di questo genere solo in questa settimana in corso, mentre le «cure» importa da Ue e Fmi stanno generando un crescente malcontento nel paese, assieme a ricadute drammatiche a livello economico e sociale. La disoccupazione in Grecia ha superato il 20 per cento, coinvolgendo più di un milione di persone, quasi il doppio rispetto al 2009, mentre la produzione industriale continua a crollare.