Bersani: Articolo 18? Prima precari e ammortizzatori
Il leader dei Democratici: Le affermazioni del Governo sui giovani? Meglio le correzioni... D'Alema: Il Premier cerchi il dialogo con i sindacati. Cicchitto (Pdl): Contro Fornero-Cancellieri reazioni ideologiche. Non ammessa al Senato mozione della Lega in difesa dell'articolo 18
ROMA - Sull'articolo 18 «si può discutere, ma in coda». Lo ha spiegato Pierluigi Bersani, ospite diOtto e mezzo. «Prima - ha detto il segretario del Pd - si deve agire su precarietà e ammortizzatori e su come creiamo un po' di lavoro: lo chiederò al governo, senza pretendere miracoli. Chiederò due-tre misure per creare lavoro», a partire da «green-economy...».
Quanto alle infelici dichiarazioni di Mario Monti e di vari esponenti del governo sui giovani, «hanno fatto meglio quando hanno corretto quelle affermazioni - ha detto Bersani - piuttosto che quando le hanno pronunciate, ma so bene che il loro pensiero è un po' più complesso».
D'Alema: Sosteniamo Monti, cerchi il dialogo con i sindacati - Il governo Monti «lo dobbiamo sostenere, come ha detto bene Bersani, con le nostre idee. Siamo un grande partito che vuole il lavoro e non i licenziamenti». Lo ha affermato Massimo D'Alema, in un collegamento dal Cairo con il Tg3. «Ci batteremo - ha continuato il Democratico - perchè nella riforma del mercato del lavoro prevalga l'ispirazione giusta» e cioè che «il governo cerchi l'intesa con i sindacati, ma sostenere il governo è la scelta giusta: va fatto con il coraggio delle nostre opinioni e rappresentando ciò che noi rappresentiamo».
Sull'articolo 18, ha precisato, «non vedo offensive». Quanto al governo Monti più in generale: «Sono spesso all'estero - ha sottolineato il presidente del Copasir - e osservo che l'attuale governo ha restituito prestigio e credibilità all'Italia dopo il disastro di Berlusconi e questo non è poco».
Non ammessa al Senato mozione della Lega in difesa dell'articolo 18 - In Senato una mozione della Lega, presentata come collegata alla relazione della commissione parlamentare d'inchiesta sulle morti bianche, è stata dichiarata inammissibile perchè non congruente con il testo in esame in Aula. Nella mozione la Lega impegnava il governo a «non toccare» l'articolo 18. Dopo la dichiarazione di inammissibilità del testo, i senatori della Lega hanno protestato e accusato i colleghi soprattutto del Pd di «non tutelare i lavoratori».
Boccia (Pd): Ne parli solo Monti, privilegiati tacciano - Di mercato del lavoro dovrebbe parlare solo il presidente del Consiglio Mario Monti. Lo ha detto Francesco Boccia, deputato Pd, intervistato da Radio radicale. «Non è ammissibile che ogni giorno un privilegiato di destra o di sinistra, con un vitalizio o con un posto fisso, si alzi e dica la sua a casaccio sulla vita dei giovani, sui loro rischi e sulla riforma dello statuto dei lavoratori. Lo dico sommessamente, molti ministri dovrebbero avere l'umiltà di essere cauti e in tanti casi di tacere, sapendo che sono lì semplicemente per servire il presidente del consiglio che noi riconosciamo come unico interlocutore politico e garante degli impegni istituzionali».
Secondo Boccia, «hanno inutilmente creato tensioni le dichiarazioni di Fornero e Cancellieri sull'art.18, come quelle di Catricalà alcuni giorni fa sulle liberalizzazioni. Sarebbe anche opportuno che le organizzazioni sindacali non smettessero mai la ricerca di un'intesa perché non è utile nemmeno dire non si tocca nulla dopo 42 anni. Così come penso che sia sbagliata l'impostazione di chi dice che la riforma si vota in Parlamento solo se c'è l'intesa fra tutti, altrimenti rinunceremmo ad essere un partito e delegheremmo tutto alle organizzazioni sindacali. Il Pd ha sempre dimostrato di essere riformista e di spingere le parti verso accordi innovativi e moderni».
Cicchitto (Pdl): Contro Fornero-Cancellieri reazioni ideologiche - «I ministri Fornero e Cancellieri, al di là degli aggettivi usati, stanno dicendo cose insieme realistiche e ragionevoli. Ma, come al solito, contro di esse si sta scatenando tutto il conservatorismo e l'estremismo possibili, in qualche caso anche con un pizzico di maschilismo». E' quanto dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
«Sarebbe opportuno anche riflettere sulla configurazione che in Italia ha assunto per certi aspetti il lavoro dipendente. A tal proposito - prosegue Cicchitto - l'analisi sul Sole 24 Ore di ieri è molto significativa. C'è una sorta di ritiro degli italiani da una serie di mestieri, sostituiti dagli immigrati. E' il caso, ad esempio, di cuochi, baristi, camerieri, muratori, lattonieri, etc. E nel contempo molti preferiscono laurearsi in Scienza delle Comunicazioni piuttosto che in Ingegneria e in Chimica. Così il mercato del lavoro viene abbandonato sia dal lato della qualificazione piu elevata, sia dal lato dei lavori manuali, da ritenersi tutt'altro che umilianti. Così insieme alle indubbie difficoltà economiche che stiamo vivendo si determina però una ulteriore complicazione che si cerca di mascherare con analisi del tutto mistificate, talora ideologiche», conclude l'esponente Pdl.