Lavoro, Bonanni: Si a una robusta manutenzione dell'articolo 18, abolizione no
Intervista al Sole 24 Ore per il leader della CISL: Tirare fuori dalla disciplina i licenziamenti per ragioni economiche. Resto un estimatore di Monti, tuttavia bisogna far di più per la crescita
MILANO - «Se l'articolo 18 è un ostacolo per alcune inefficienze parliamone. Siamo disponibili ad una robusta manutenzione ma non all'abolizione che indebolirebbe le tutele dagli abusi e dalle discriminazioni». Lo afferma, in un'intervista al Sole 24 ore, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, secondo cui si può intervenire su problemi come «le lungaggini dei processi» attraverso «norme forti che riducano drasticamente i tempi. Tiriamo fuori dall'area dell'articolo 18 - aggiunge - questioni come i licenziamenti economici, nella parte che si presta a distorsioni in caso di ricorso alle vie giudiziarie. Troviamo soluzioni per evitare che si allunghino con artifici i tempi, danneggiando lavoratori e aziende».
In altre parole, secondo Bonanni, «il governo non può essere più realista delle imprese che considerano una robusta manutenzione la scelte più idonea». Anche perché «da anni parlo con gli investitori di tutto il mondo e non ho mai sentito dire che non investono in Italia a causa dell'articolo 18». «Spero - ha aggiunto - che il governo non faccia l'ennesima sceneggiata con la Ue per evitare di affrontare i veri nodi che ostacolano gli investimenti», che riguardano le infrastrutture, il livello di tassazione, la corruzione, la burocrazia, i servizi locali, le difficoltà di accesso al credito.
Bonanni non è pentito dell'endorsment fatto alla vigilia della nascita del governo tecnico: «Resto un estimatore di Monti, tuttavia bisogna far di più per la crescita. Il governo dovrebbe aprire il capitolo fisco per dare un segnale a pensionati e lavoratori, dopo i salassi delle ultime manovre, rafforzando anche la detassazione sulla produzione e produttività» e «ci vuole responsabilità da parte di tutti e più sobrietà nelle battute».