19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
La riforma del mercato del Lavoro

Lavoro, il PD avverte Monti: Intesa con i sindacati o non votiamo

Damiano: Atti unilaterali portano guai. Reguzzoni (Lega): Monti sta dalla parte dei privilegiati. Bersani: Non inchiodiamolo a battuta su monotonia. Bocchino (Fli): Monti crudo, ma è finita l'epoca del posto fisso. Ferrero: In piazza con la Fiom contro l'invasato Monti

ROMA - La riforma del mercato del lavoro va fatta insieme ai sindacati e alle imprese, il Pd spinge in questa direzione e avverte il Governo che senza un'intesa con le parti sociali saranno guai per l'esecutivo in Parlamento. Cesare Damiano e Stefano Fassina non potevano scegliere giorno migliore per il seminario sul lavoro che hanno organizzato, a poche ore dal primo incontro tra Governo e parti sociali e dalla nuova frustata del ministro Elsa Fornero che ha minacciato di andare avanti comunque, anche senza il sì dei sindacati. Un'ipotesi che farebbe andare in fibrillazione il partito, ma che si ritorcerebbe sicuramente sul Governo. Damiano è abbastanza esplicito: «Il Governo si regge su una larga base parlamentare finché usa il confronto e la condivisione; se passa al «monologo», agli atti unilaterali, si aprono grossi problemi politici e in Parlamento, la base parlamentare potrebbe non essere più così larga...».

Sergio D'Antoni, intervenendo, va giù ancora più diretto: «Il Pd deve difendere la posizione unitaria dei sindacati e deve dire con chiarezza una cosa: o c'è un accordo su quel tavolo, o il Pd non vota niente! Senza accordo il Governo andrà pure avanti, ma il Pd non ci sta». Quindi Stefano Fassina, responsabile economia del partito: «Le parole di Monti a Matrix sono preoccupanti. Ha parlato di 'apartheid' del mercato del lavoro: un linguaggio violento, estremista, offensivo. Chi sarebbero i 'bianchi' cattivi che ghettizzano i 'neri'?». In generale, «per noi l'articolo 18 non c'entra niente con i problemi che abbiamo davanti. Un testo di riforma non condiviso troverà problemi molto seri nel passaggio parlamentare».

Rutelli (Api): La frase di Monti suona male per chi è disoccupato... - La frase di Mario Monti sulla monotonia del posto fisso «suona bene per quelli che sono intraprendenti e che comunque saranno chiamati a cambiare lavoro più volte nella vita, ma per quelli che non ce l'hanno un lavoro, suona un po' maluccio...». E' il commento del leader di Api Francesco Rutelli, ospite a Otto e mezzo.

Bindi (Pd): Tempo di battute e annunci è finito per tutti - «Il tempo delle battute e degli annunci è finito per tutti. Il tema del lavoro è questione drammatica, per i giovani, le donne e una generazione di ultracinquantenni in un limbo tra mobilità, disoccupazione e pensione che non arriva». Lo afferma la presidente del Pd Rosy Bindi, che aggiunge: «Hanno ragione i sindacati a chiedere al governo di non caricare sulla riforma del mercato del lavoro tutte le aspettative di crescita economica».
«E' un tassello importante ma non l'unico - prosegue Bindi - in una fase di acuta di recessione, nella quale è prioritario indicare risorse certe e misure praticabili per rilanciare l'occupazione e lo sviluppo».

Reguzzoni (Lega): Monti sta dalla parte dei privilegiati - «Monti sta dalla parte dei privilegiati? che si «annoiano» sulle spalle dei giovani». Lo scrive il deputato della Lega Marco Reguzzoni sulla sua pagina Facebook.
«Caro Monti - osserva l'esponente del Carroccio - io le parlo da imprenditore, da chi per scelta personale ha deciso di aver un lavoro soggetto agli andamenti del mercato, e quindi precario per definizione. È giusto invece che, ad esempio, una coppia che vuol farsi una famiglia abbia non dico delle certezze, ma perlomeno il barlume di una situazione stabile. Le sue parole, pertanto, sono assolutamente esecrabili soprattutto perché vengono da chi rappresenta categorie protette».
«Perché - si chiede Reguzzoni - non si parla di precariato per i dipendenti ministeriali o per i professori universitari? In un Paese in cui la ricerca nelle università funziona bene il professore non è garantito a vita, ma viene messo periodicamente in discussione, premiando cosi il merito e non il posto fisso. La riforma delle pensioni che il suo governo ha recentemente approvato ha poi messo una pietra tombale sulle speranze dei nostri giovani. È assurdo dire che vivere una vita di incertezze e senza speranza per il futuro ha il suo fascino».

Bersani: Non inchiodiamo Monti a battuta su monotonia - «Attenzione, non inchiodiamo Monti a una battuta: lo conosco da tanto e so che sa che la questione del precariato è molto più complessa di così». A dirlo è Pierluigi Bersani, segretario del Pd, che alla Camera è tornato sulla battuta del premier ha proposito del posto fisso che sarebbe «monotono» per spiegare che «solo chi ce l'ha, il posto fisso, si può guardare attorno e cercare magari qualcosa di meglio. Chi non ce l'ha - ha detto Bersani - lo vuole, eccome se lo vuole».

Bocchino (Fli): Monti crudo, ma è finita l'epoca del posto fisso - «Dobbiamo fare i conti con la realtà e prendere atto che il posto fisso non esiste più. Le parole di Monti saranno anche state crude, ma è un dato di fatto. Ora il governo vada avanti sulla riforma del lavoro, introducendo il contratto unico per combattere il precariato e dare maggiori garanzie ai giovani. Bisogna fare presto: i dati sull'occupazione dimostrano il fallimento dell'attuale sistema». Lo ha affermato il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino.

Di Pietro (Idv): Monti fa il furbo, ha detto una enormità - «Il presidente del Consiglio Monti, quando dice ai giovani che non avranno mai il posto fisso e che tanto avere il posto fisso è monotono, prova a fare il furbo ai danni di milioni di ragazzi. E' come dire, a uno che non mangia da giorni, che la dieta fa bene». E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: «Dico, francamente, che è molto sgradevole sentire un professore, appena nominato senatore a vita con lauto stipendio, dire un'enormità di questo genere».

Diliberto: Sfido Monti a spiegare monotonia ai disoccupati - «Sfido il prof. Mario Monti a spiegare pubblicamente la 'monotonia' del posto fisso a quel 31% di giovani senza lavoro certificato dall'Istat e a quei milioni di ragazze e ragazzi, anche laureati, che non riescono a pagare l'affitto». Lo afferma in una nota Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci.
«La precarietà - prosegue - non è un problema di abitudini, ma il frutto avvelenato di vent'anni di politiche neoliberiste sbagliate e fallimentari. La vera urgenza è liberare un'intera generazione da questa condanna. Le misure che il governo ha in mente, a partire dal 'contratto di ingresso', peggioreranno la situazione. Se non sono in grado di prendere misure serie, almeno non calpestino la dignità dei giovani».

Ferrero: In piazza con la Fiom contro l'invasato Monti - «Il Presidente Mario Monti è un invasato irresponsabile che guarda alla società dal buco della serratura di una banca». Il segretario nazionale di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, commentando le dichiarazioni rilasciate ieri sera dal premier in tv, chiama le sinistre in piazza con la Fiom il prossimo 11 Febbraio.

Formigoni: Si spieghi ai disoccupati la monotonia del posto fisso - «Che monotonia il posto fisso? Non mi sognerei di dirlo. Andate a spiegare la noia di un lavoro garantito ai quasi tre milioni di disoccupati». Lo ha scritto su Twitter il Roberto Formigoni, commentando le parole del Premier Mario Monti.

Meloni a Monti: Il problema sono le società e le banche - «Caro Monti, da tempo i giovani si sono emancipati dal mito del posto fisso. Il problema è che non lo hanno fatto le banche e la società». Lo ha scritto su Twitter l'ex ministro Pdl della Gioventù Giorgia Meloni.

Zingaretti: posto fisso noia? Vera tragedia i disoccupati - «Il posto fisso è una noia? Battuta infelice. Credo che la vera tragedia in Italia sia la disoccupazione e il lavoro precario». Lo ha scritto su Facebook e Twitter il presidente Pd della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

Storace: Indigna leggerezza di Monti nel dare messaggio - «Mi indigno per la leggerezza con cui vengono dette certe cose: davvero Monti pensa che si possa saltellare da un lavoro all'altro con tanta facilità come accade negli altri Paesi? ». Lo ha affermato il segretario della Destra Francesco Storace, commentando le parole del Premier sulla fine in Italia del posto di lavoro fisso.
«Non intendo - ha detto Storace a Tgcom24 Mediaset - derubricare le parole di Monti. Lui quando parla dice quello che pensa e ne approfitta per lanciare messaggi al Paese. Abbiamo iniziato con un bel colpo di tasse, se adesso si mettono in testa di toccare anche l'art. 18 scateneranno una guerra. Ma quando si parla del problema lavoro a me vengono i brividi perché è un problema sociale serio. Monti non avrà tempo per annoiarsi perché farà il senatore a vita e avrà il suo posto fisso. Dovrebbe quindi fare molta attenzione quando usa le parole».

Federazione della Sinistra: Licenziare Monti per giusta causa - La Federazione della Sinistra invita le forze politiche a «licenziare per giusta causa» il Premier Maio Monti e il suo Governo, a seguito dello stop del Presidente del Consiglio al posto di lavoro fisso alla vigilia dell'incontro con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. «Il senatore a vita Monti vada a dirlo ai milioni di italiani che hanno una famiglia da mantenere e il mutuo sulla casa da pagare quanto è monotono avere un posto fisso. Questo governo va licenziato al più presto, nel rigoroso rispetto dell'art. 18: c'è una causa giusta, ed è la sua dannosità», ha affermato in una nota il portavoce nazionale della Fds Massimo Rossi.