OGM, il Ministro Catania contrario alla coltivazione
Dopo che i suoi due predecessori, Saverio Romano e Giancarlo Galan, si erano schierati sul fronte opposto. Il Ministro: Riflettere sulla proposta UE, lasciare libertà agli Stati membri
BRUXELLES - Il ministro per le Politiche agricole Mario Catania sembra intenzionato a rimettere saldamente l'Italia sulla sua posizione contraria alla coltivazione di Ogm, dopo che i suoi due predecessori, Saverio Romano e Giancarlo Galan, si erano schierati sul fronte opposto, deviando da una lunga tradizione rimasta invariata nonostante i passaggi dal verde Alfonso Pecoraro Scanio a Gianni Alemanno, al leghista Luca Zaia.
Il Ministro: Lasciare libertà agli Stati membri - Parlando con i cronisti oggi a Bruxelles, a margine del Consiglio Agricoltura dell'Ue, Catania ha voluto esprimere una posizione per ora «personale», perchè, ha spiegato, «gli eventi di queste settimane non ci hanno ancora consentito di fare a livello politico una riunione con i ministri interessati» al dossier Ogm.
Fino all'arrivo del governo Monti, l'Italia era stata ostile a una proposta di emendamento della legislazione comunitaria, presentata della Commissione europea nel luglio 2010, che sostanzialmente lascerebbe gli Stati membri liberi di decidere se coltivare o no sul loro territorio piante transgeniche già autorizzate dall'Ue. Ora questa posizione «merita una riflessione attenta», ha detto il ministro.
«Finora eravamo stati critici rispetto alla proposta Ue, ma dovremmo rifletterci sopra di più. Se prendiamo atto che del fatto che sia l'opinione pubblica che le rappresentanze degli agricoltori restano molto negative sulla possibilità di coltivare Ogm in Italia, se si deve partire da questo assunto, allora non vedo perché essere negativi su questo approccio presentato dalla Commissione», ha spiegato Catania.
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