Declassamento rating S&P, l'Eurogruppo ne prende atto
Juncker: «Ma le decisioni prese dal vertice UE stavano dando risultati. Il fondo salva-stati ha sufficienti risorse disponibili per adempiere ai suoi impegni secondo gli attuali e potenziali futuri programmi»
BRUXELLES - «Prendiamo nota» della decisione di Standard & Poor di degradare il rating di un gruppo paesi membri dell'Eurozona, tornando a sottolineare che «i capi di Stato e di governo hanno varato misure di ampio respiro che, combinate con le decisioni della Bce, hanno avuto ultimamente il risultato di una sostanziale diminuzione delle tensioni sul mercati interbancario e dei titoli di Stato». Lo afferma, a nome dei ministri delle Finanze dell'Eurogruppo, il presidente Jean-Claude Juncker in una nota diffusa ieri in tarda serata.
Juncker ricorda tutte le decisioni «energiche e ambiziose» contro la crisi prese dal vertice Ue del 9 dicembre, compreso il nuovo patto di bilancio (Fiscal Compact) che sarà siglato sottoforma di trattato internazionale alla fine del mese. Il presidente dell'Eurogruppo sottolinea anche che è stato deciso il rafforzamento del Fondo salva Stati (Efsf), che ora «ha sufficienti risorse disponibili per adempiere ai suoi impegni secondo gli attuali e potenziali futuri programmi» di assistenza finanziaria e risanamento economico per i paesi dell'Eurozona in difficoltà.
I paesi dell'euro, azionisti dell'Efsf, si legge ancora nella nota, «affermano la loro determinazione a esplorare tutte le opzioni affinché sia mantenuta la tripla A del rating» del Fondo, che è messa a rischio dalla degradazione del rating di S&P per la Francia e per altri paesi partecipanti.
Juncker ricorda anche la decisione del vertice Ue di anticipare l'entrata in funzione dell'Esm, il nuovo fondo permanente che sostituirà l'Efesf dal luglio 2012. L'Esm, sottolinea, «avrà una propria base di capitale e sarà quindi meno soggetto ai rating dei paesi che vi parteciperanno». Inoltre, sarà rivisto, e probabilmente aumentato oltre gli attuali 500 miliardi di euro, il tetto complessivo dei due fondi, che per un certo periodo si sovrapporranno, osserva ancora il presidente dell'Eurogruppo, che segnala anche la decisione degli Stati membri di aumentare sostanzialmente il loro contributo al Fondo monetario internazionale (in modo da consentirgli di intervenire con più risorse in soccorso dei paesi Ue).
«Riconfermiamo - conclude il comunicato - l'inflessibile determinazione degli Stati dell'Eurozona di fare tutto quello che serve per superare la crisi, garantire che i conti pubblici siano sani e che si torni su un percorso di crescita e di creazione di posti di lavoro».
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