29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
La crisi del debito in Europa

L'UE resta in tensione, tassi Btp oltre il 7%. Lo spread tocca 530

Si ripropone una spirale negativa tra indebolimenti dei titoli di Stato e cali in Borsa delle banche, molto esposte all'obbligazionario governativo e al tempo stesso cruciali per sostenerlo. Emblematico in questa chiave è il caso di UniCredit

ROMA - Ancora tensione nel giorno dell'Epifania sui titoli di Stato di Italia e Spagna mentre in generale permane una cappa allarmistica sui debiti pubblici nell'area euro, che ha trovato nuovi riscontri in una sfilza di dati macroeconomici negativi. Tensioni che si ripercuotono in aumenti dei rendimenti e che secondo indiscrezioni di stampa avrebbero spinto la Banca centrale europea a intervenire nuovamente con acquisti calmieranti. In realtà nelle ultime due settimane la Bce ha mantenuto al lumicino queste operazioni: acquisti quasi a zero due settimane fa e ad appena 460 milioni la scorsa settimana. L'istituzione fornisce dati solo con cadenza settimanale, il lunedì, quindi le indiscrezioni di stampa (sempre numerose) sui suoi presunti interventi non possono avere riscontri effettivi se non diversi giorni dopo.

Intanto sui Btp a 10 anni di scadenza i rendimenti sono da ieri al di sopra della soglia allarmistica del 7 per cento, ieri hanno toccato un picco al 7,18 per cento mentre il loro differenziale rispetto ai Bund della Germania, chiamato in gergo tecnico «spread» è arrivato a toccare 5,30 punti percentuali. Sono 530 punti base, secondo i dati di Bloomberg, non molto lontano ormai dal record di 575 punti base raggiunti nel novembre scorso, prima che subentrasse il governo guidato da Mario Monti. In serata i tassi si attestano al 7,13 per cento e lo spread Btp-Bund a 528 punti base restando sostenuto, mentre la Borsa di Milano ha chiuso una giornata di accentuata volatilità tornando sul negativo, sempre zavorrata dai bancari, con un meno 0,82 per cento del Ftse-Mib.

Il tutto mentre si ripropone una spirale negativa tra indebolimenti dei titoli di Stato e cali in Borsa delle banche, molto esposte all'obbligazionario governativo e al tempo stesso cruciali per sostenerlo. Emblematico in questa chiave è il caso di UniCredit, mentre il comparto bancario è anche chiamato ad effettuare rafforzamenti delle basi patrimoniali quanto mai difficili in una fase così instabile dell'azionario. E mentre l'Europa è sempre alla ricerca di vie di uscita da questa situazione, dopo una visita giovedì a Bruxelles ieri il presidente del Consiglio Mario Monti si è recato a Parigi per incontri con le autorità francesi e con il presidente Nicolas Sarkozy. La settimana prossima invece incontrerà nuovamente la cancelliera Angela Merkel, mentre per fine mese è previsto un vertice tra leader europei.