Delors: l'Euro è nato male e leader UE hanno fatto poco
L'ex Presidente della Commissione europea e architetto dell'eurozona: L'attuale crisi è colpa di tutti Stati membri. Alla nascita dell'Euro i Ministri delle Finanze non vollero vedere disaccordi con cui avrebbero dovuto fare i conti
LONDRA - La moneta unica europea è nata male fin dall'inizio e gli attuali leader europei sono intervenuti «troppo poco e troppo tardi» per rafforzarla. E' quanto sostiene Jacques Delors, ex Presidente della Commissione europea e architetto dell'eurozona, in un'intervista al Daily Telegraph.
Per Delors l'attuale crisi dell'Europa nasce da «un errore di esecuzione» commesso alla nascita dell'euro: i leader europei scelsero di chiudere un occhio sulle debolezze e sugli squilibri delle economie degli Stati membri. «I ministri delle finanze non vollero vedere disaccordi con cui avrebbero dovuto fare i conti», denuncia. L'euro vide quindi la luce senza che ci fossero delle forti autorità centrali in grado di mettere fine all'indebitamento degli Stati membri, un'omissione che ha portato all'attuale crisi. E ora che il debito di Paesi come la Grecia e l'Italia hanno portato l'eurozona sul precipizio, Delors ritiene che tutti i Paesi membri debbano assumersi le proprie responsabilità per la crisi: «Tutti devono farsi un esame di coscienza».
Dito puntato contro la Germania - Tuttavia, l'ex Presidente della Commissione UE punta il dito contro la Germania per la sua contrarietà a un ruolo più attivo della Banca centrale europea (Bce) per far fronte alla crisi: i problemi dell'euro, dice, nascono da «una combinazione tra l'ostinazione dell'idea tedesca di tenere sotto controllo la moneta e e l'assenza di una visione chiara da parte di tutti gli altri Paesi». Tuttavia, a fronte dell'entità della crisi in atto, «persino la Germania» cercherà di trovare una soluzione: «I mercato sono i mercati. Adesso sono tormentati dall'incertezza».
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