5 maggio 2024
Aggiornato 16:30
La crisi del debito sovrano in Europa

La Germania supera l'Italia su assicurazioni anti-default

JPMorgan: L'ammontare netto dei Cds esistenti sulla Germania è di 20 miliardi di dollari. Se le attuali tendenze dovessero continuare la Germania potrebbe superare entro la metà di gennaio anche la Francia diventando il Paese più assicurato contro il rischio di default

ROMA - La Germania sta superando l'Italia e la Francia nel non ambito titolo di Paese più assicurato contro il rischio d'insolvenza sui cosiddetti titoli Cds, con i quali gli investitori acquistano 'protezione' contro il fallimento degli stati sovrani. Lo sviluppo recente, l'ennesimo rivelatore di come la crisi del debito abbia oramai raggiunto anche i Paesi centrali della zona euro, viene segnalato in un nuovo rapporto della banca d'affari JpMorgan riservato ai suoi clienti.

20 miliardi di dollari di Cds - «Il fatto che l'ammontare netto dei Cds esistenti sulla Germania con i suoi 20 miliardi di dollari stia per superare quello sull'Italia - si legge nel documento riportato dal Financial Times - potrebbe far alzare i sopraccigli di qualcuno, in particolare dopo il «fallimento» dell'asta della scorsa settimana sui titoli di stato tedeschi. Gli analisti di JpMorgan aggiungono che se le attuali tendenze dovessero continuare la Germania potrebbe superare entro la metà di gennaio anche la Francia diventando il Paese più assicurato contro il rischio di default.
I Cds sovrani (credit default insurance swap) possono essere acquistati sul mercato alla stregua di un prodotto assicurativo per proteggere un investimento in titoli di stato dal rischio d'insolvenza, ma anche per scommettere sulla affidabilità creditizia di un Paese.
Ad ogni modo, puntualizza il Financial Times, il secondo posto oramai raggiunto dalla Germania in tale classifica alle spalle della Francia potrebbe più avere a che fare col calo dei Cds sottoscritti su titoli di Roma e Parigi che su di un aumento della domanda di protezione sui titoli tedeschi visto che secondo alcuni trader e broker tale fenomeno sarebbe legato a un presunto rischio d'insolvenza dell'Italia.

BCE: Nuova disputa Francia-Germania su nomina capo economista - Come se non bastasse la confusione attuale, sembrano crearsi nuovi attriti tra Francia e Germania anche sulla funzione di «capo economista» della Banca centrale europea. Storicamente le relative competenze sono state sempre attribuite al componente tedesco del comitato esecutivo, tenuto però presente che la storia della Bce è relativamente breve, essendo la sua fase operativa iniziata da poco più di dieci anni.
Prima era toccato a Otmar Issing, poi con deleghe in parte ridimensionate al dimissionario Juergen Stark. Ma ora che Francia ha appena indicato il suo nome per ricoprire il posto lasciato vacante da Lorenzo Bini Smaghi, nel numero due del Tesoro, Benoit Coeuré, al tempo stesso ha avviato anche un pressing affinché gli venga attribuita questa funzione.
Coeuré «ha chiaramente le competenze e il profilo da capo economista. Bisognerebbe cambiare le deleghe e al tedesco Joerg Asmussen potrebbe avere le questioni internazionali», ha rilevato una fonte citata dall'agenzia transalpina France Presse. Si tratta di una questione rilevante, dato che sebbene chi ha le deleghe in questione non ha maggiori poteri di voto degli altri componenti del direttorio - oltre al presidente Mario Draghi, gli altri cinque componenti del Comitato esecutivo e i governatori delle banche centrali di tutti e 17 i paesi membri - spetta a lui formalizzare le proposte sulle decisioni in merito ai tassi di interesse, alle riunioni di inizio mese del Consiglio direttivo.
Inoltre è lui a siglare le previsioni dei tecnici della Bce, così come i rapporti di convergenza stilati dall'istituzione.

Comprensibile quindi che Berlino abbia puntato i piedi. Asmussen «è il miglior candidato per la funzione» di capo economista, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble giungendo all'eurogruppo di Bruxelles. «E' un economista formidabile con una grande esperienza internazionale». Il fatto è che in realtà entrambi questi candidati hanno scarsi trascorsi sull'attività delle banche centrali. Asmussen, che ha ottenuto un master all'università Bocconi di Milano ha svolto praticamente tutta la sua carriera al ministero delle Finanze, fino a diventare vice ministro. E carriera del tutto analoga è stata quella del suo nuovo rivale, il francese Coeuré.

La questione Titoli di Stato - Il tutto mentre tra Francia e Germania sembra esser stata raggiunta una sorta di pace «armata» sulla questione più spinosa che tocca la Bce: gli acquisti calmieranti di titoli di Stato.
Nei giorni scorsi, dopo evidenti segni di contagio della crisi sui debiti alla Francia, Parigi aveva avviato un pressing affinché la Bce rafforzasse queste operazioni. Ma poi alla trilaterale con la cancelliera Angela Merkel e il presidente del Consiglio Mario Monti, il presidente Nicolas Sarkozy si era rassegnato ad accettare il principio di non avanzare più commenti sulle operazioni della Bce. «Né in positivo né in negativo», ci aveva tenuto a rimarcare, volendo intendere che questo impegno riguardava anche le pressioni di Berlino sull'intransigenza.
Domani l'Ecofin dovrebbe dare via libera alla nomina del francese nel comitato esecutivo. La crisi sui debiti prosegue, e intanto si apre una possibile appendice polemica anche sul capo economista della Bce.