19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Vinitaly in the World chiude a Hong Kong

Grande successo per il padiglione Vinitaly alla Hong Kong wine & spirits fair

Il padiglione ha ospitato dal 3 al 5 novembre oltre 200 produttori italiani e 1.500 vini di qualità alla conquista di un mercato dove l’Italia ha un grande potenziale di crescita

VERONA - Chiude i battenti la quarta edizione della Hong Kong Wine & Spirits Fair, la fiera del vino più importante nell’intero continente asiatico, che ha visto la presenza di oltre 1.000 espositori da 37 paesi, quasi 20.000 buyers e oltre 40.000 visitatori totali (+40% rispetto all’edizione 2010).

L’Italia è stato il paese partner di questa edizione con una presenza molto importante organizzata omogeneamente all’interno del Padiglione Vinitaly, oltre 1.000 metri quadrati dedicati agli oltre 200 espositori italiani provenienti da tutte e 20 le regioni.
Degustazioni, incontri pubblici, seminari per produttori, importatori e distributori che hanno riscosso un importante successo e la presentazione di «UNA», la speciale bottiglia creata dal blend di 20 vini italiani, uno per ogni regione, prodotta in edizione limitata (6.800 bottiglie in 3.400 confezioni da due) per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia e di cui è stata fatta una speciale degustazione guidata da Luca Gardini, best sommelier in the world 2010 .
Oltre agli event i in fiera, momenti rilevanti sono stati il media tour per la stampa cinese al padiglione Vinitaly con una degustazione dei migliori 10 vini italiani e la cena di Gala Inaugurale con 475 ospiti VIP che hanno potuto degustare le specialità preparate da famosi chef italiani con una selezione di vini di qualità presentati sempre da Luca Gardini.

La presenza italiana all’evento è stata compatta e ben identificabile, con aree speciali quali sala degustazione, cooking theater con Chef italiani, WINE bar e infopoint, che hanno catalizzato l'attenzione di operatori, buyer e visitatori nelle giornate di fiera, otre che della stampa locale che ha ampiamente ripreso e valorizzato la presenza italiana.

Molti gli affari chiusi proprio nei giorni della fiera, con operatori cinesi particolarmente attratti dalla varietà dei vitigni e denominazioni e dalla competitività del rapporto prezzo/qualità di molti produttori, soprattutto rispetto ai vini francesi.

Proprio sul recupero di quote di mercato rispetto ai cugini d’oltralpe (attualmente l’Italia esporta a Hong Kong 20 milioni di dollari l’anno, pari al solo 2,2% dell’export complessivo di vino, mentre la Francia esporta 528 milioni, quasi il 60% del totale) si è concentrata la riflessione degli operatori e il programma allestito da Veronafiere

«Bilancio ampiamente positivo sotto tutti i punti di vista» ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere, che il 3 novembre scorso ha tagliato il nastro di inaugurazione della HK Wine & Spirits Fair. «Era essenziale dare un importante segnale al mercato cinese, destinato a diventare entro pochi anni il più importante del mondo per il vino.
Molto deve essere fatto sotto il punto di vista dell’educazione dei consumatori, e in questo senso Vinitaly ha dato il proprio contributo allestendo il teatro per la cucina italiana, testa di ponte importantissima per il nostro vino, e presentando nella sala degustazione gli abbinamenti perfetti tra cibo e vino.
Importante ora non disperdere il forte lavoro di immagine di unitarietà creata da Vinitaly con la bottiglia creata per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, il coinvolgimento quale paese partner, l'esposizione collegiale di tutti i produttori italiani e tutte le iniziative create a supporto.
Rimandiamo tutti all’edizione 2012, con l’augurio che Vinitaly in the World possa confermare anche l’anno prossimo le buone premesse poste quest’anno sia per i nostri espositori e aziende sia per l’immagine del nostro Paese».