La Grecia prigioniera della recessione e con il rapporto debito-Pil al 170%
Le previsioni del Governo di Atene dipingono un 2012 fosco, ripresa solo in 2013. Intanto continuerà a crescere il debito pubblico: a 356,5 miliardi di euro quest'anno
ATENE - Economia sempre in recessione e debito pubblico prima sopra il 160 per cento del Pil, e addirittura oltre il 170 per cento il prossimo anno. Sono le sconfortanti cifre sulla Grecia contenute nel progetto di bilancio 2012 - in parte anticipate ieri - che il governo ha oggi depositato in Parlamento, dopo che durante il fine settimana il piano è stato passato al setaccio dai tecnici di Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale, la «troika».
Dati, in particolare quelli sul deficit-Pil, che proprio a causa di un quadro recessivo più grave di quanto si prevedesse, non centrano appieno gli obiettivi di risanamento concordati in cambio degli aiuti. E per questo oggi hanno riacceso gli allarmismi sul paese, che aspetta il via libera dei partner dell'area euro al versamento di una nuova tranche di sostegni, senza i quali la Grecia finirebbe insolvente sui pagamenti.
Già ieri sera il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos aveva rivelato che ora si prevede che il rapporto deficit-Pil si attenui solo all'8,5 per cento quest'anno, dal 10,5 per cento del 2010, a fronte di un obiettivo del 7,6 per cento. Sul 2012 è previsto un 6,8 per cento. Intanto continuerà a crescere il debito pubblico: a 356,5 miliardi di euro quest'anno, pari al 161,8 per cento del Pil, e a 371,92 miliardi nel 2012, o 172,7 per cento del Pil. Le sole spese per gli interessi sul debito della Grecia saranno di 16,3 miliardi di euro quest'anno e di 17,9 miliardi nel 2012.
A aggravare i rapporti di incidenza di incidenza delle voci chiave del bilancio rispetto al Pil, contribuisce la circostanza che il denominatore - il Pil appunto, ossia il valore dell'economia della Grecia - invece di crescere continuerà a calare, ora anche a riflesso delle dure cure di austerità varate dal governo. Tra queste, nel tentativo di convincere la troika e i partner europei a scucire i nuovi aiuti, Atene ha annunciato anche tagli a circa 30.000 statali.
Intanto la penisola ellenica resterà intrappolata nella recessione anche il prossimo anno, secondo le previsioni dell'esecutivo: il Pil segnerà una contrazione del 2,5 per cento, e sarà il quarto anno consecutivo di calo. Sul 2011 è attesa una contrazione del 5,5 per cento sul Pil, mentre il governo ellenico prevede un recupero solo nel 2013.
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