19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
La crisi del debito in Grecia

Merkel rassicura Papandreou: «Aiuteremo la Grecia»

Visita strategica del Premier greco a Berlino: «Frustranti» le critiche che continuano ad essere rivolte alla Grecia. Venizelos «La nuova tranche di aiuti alla Greca sarà versata in tempo». Juncker: «Posizioni più vicine con il governo greco sulle misure necessarie»

BERLINO - Si è presentato in persona a Berlino, nel cuore dell'intransigente Germania, il premier della Grecia George Papandreou venuto a perorare la causa del suo paese con toni a tratti accalorati, come quando ha rivendicato gli «sforzi sovrumani» e i «dolorosi sacrifici» che si stanno sobbarcando tutti i greci, respingendo come ingiusta e «frustrante» la critica costante al paese. Una visita imbastita in tutta fretta la scorsa settimana, ma i cui tempi e modalità non sono stati certo affidati al caso: Papandreou è giunto all'antivigilia dell'attesissimo voto del Parlamento della Germania di ratifica degli accordi tra paesi europei per rafforzare i sistemi anti crisi. Il via libera tedesco appare cruciale per garantire il proseguimento degli aiuti alla Grecia.
Non solo, fatto altrettanto rilevante è che l'incontro-dialogo di Papandreou con la cancelliera Angela Merkel - con sfumature quasi teatrali, magari inconsuete per l'austerità teutonica anche se non per Berlino - si è svolto di fronte ad una platea di industriali. E un aspetto di rilievo del nuovo piano di aiuti alla Grecia è nella partecipazione 'volontaria' dei privati, mediante accordi di rinnovo a scadenza sui titoli di Stato sui quali Atene sta cercando di raggiungere la soglia critica del 90 per cento di adesioni (che riguardano prevalentemente banche greche ed europee).

La visita tattica a Berlino sembra aver ripagato i suoi frutti - Salendo a sua volta sul palco, e rivolgendosi esplicitamente a Papandreou la Merkel ha rassicurato: «Vi aiuteremo». E sono scattati gli applausi. «Sarà anche il settore privato che interverrà; penso di potervi assicurare che riceverete tutto l'aiuto della Germania». Una presa di posizione quanto mai esplicita, posto che la decisione ufficiale sul se versare o meno una nuova tranche di aiuti alla Grecia verrà presa dell'Eurogruppo dopo le valutazioni dei tecnici di Commissione europea, Bce e Fmi, la «Troika», che domani o dopodomani sarà nuovamente ad Atene. Ad ogni modo in ballo c'è la stabilità dell'euro e questo secondo la Merkel chiama tutti alla solidarietà, fermo restando che quella in corso «non è una crisi dell'euro ma è una crisi dei debiti».
Da segnalare che sempre oggi la Merkel è riuscita a ricomporre le divergenze che si erano create con il vice cancelliere e ministro dell'Economia, il giovane Philipp Roesler. La cancelliera non ha però mancato di ribadire il no tedesco all'idea di aumentare la mole del fondo salva stati, e l'opposizione agli: «E' una idea sbagliata quella di combattere i debiti facendo nuovi debiti».

Ma a fare la parte del cerbero è stato soprattutto il suo ministro delle Finanze, Wolfgange Schaeuble. Non tanto con i greci, quanto sul recente pressing giunto dagli Usa e sulla Commissione europea. «I problemi dell'Europa non sono la causa dei problemi degli Usa anche se Obama pensa il contrario», ha affermato, dopo che nei giorni scorsi Washington ha insistentemente richiamato l'Europa a misure per risolvere la crisi debitoria, temendo ripercussioni su tutta l'economia globale. Ma ha lanciato bordate anche su Bruxelles, in particolare sull'ipotesi di aumentare la dotazione del fondo europeo salva Stati, lo European Financial Stability Facility.
«Se ne aumentassimo il volume, e non capisco come chiunque della Commissione possa avere una idea così stupida, il risultato sarebbe che gli Stati membri con la tripla A metterebbero a repentaglio i loro rating. Così non funziona - ha detto Schaeuble - non ha senso».

Papandreou: «Frustranti» le critiche che continuano ad essere rivolte alla Grecia - mentre i greci stanno compiendo «sforzi sovrumani» per uscire dalla crisi.
Così il premier ellenico George Papandreou si è presentato davanti agli industriali della Germania, durante una serie di visite oggi a Berlino dove incontrerà anche la cancelliera Angela Merkel. La Germania, prima economia dell'area euro è anche il primo contributore sugli aiuti europei alla Grecia e riuscire a convincere Berlino sul proseguimento di questo piano appare una questione cruciale, sebbene non siano solo in Germania le voci critiche verso la Grecia e gli interventi Ue.
Critiche che Papandreou ha respinto. «Le critiche costanti alla Grecia sono profondamente frustranti - ha detto -. Frustranti a livello politico, mentre facciamo sforzi sovrumani per raggiungere obiettivi nel mezzo di una profonda recessione economica, e frustranti per tutti i greci che compiono questi sacrifici dolorosi e subiscono cambiamenti difficili».

Venizelos «La nuova tranche di aiuti alla Greca sarà versata in tempo» - Lo ha affermato il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, rientrando da Washington dove aveva partecipato alle assemblee autunnali di Fmi e Banca Mondiale. E ha nuovamente respinto con energia le ipotesi di insolvenza sui pagamenti del paese. «E' ridicolo - ha detto Venizelos - affermare che la Grecia o un paese europeo fallirà».

Juncker: «Posizioni più vicine con il governo greco sulle misure necessarie» - Il presidente dell Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha annuciato oggi a Strasburgo, rispondendo agli eurodeputati durante il question time del Parlamento europeo, che la Troika (Bce, Commissione e Fmi) «tornerà ad Atene domani o dopodomani» per discutere con il governo greco le condizioni dei nuovi aiuti finanziari dell'Eurozona alla Grecia.
Juncker ha anche confermato, tuttavia, che i ministri dell'Eurozona non potranno prendere ancora una decisione sulla nuova 'tranche' di aiuti alla Grecia durante la riunione che l'Eurogruppo terrà lunedì prossimo a Lussemburgo, perché non potrà essere pronto in tempo il rapporto della troika.
La troika aveva interrotto le discussioni ad Atene all'inizio di settembre perché, ha ricordato il presidente dell'Eurogruppo, «c'erano difficoltà a trovare un'intesa tra le misure che riteneva necessarie e quelle che considerava necessarie il governo greco» per rispettare le condizioni del programma di assistenza finanziaria dell'Eurozona per la Grecia. Da allora, tuttavia, ha aggiunto Juncker, «le posizioni si sono molto ravvicinate, e so che la Troika tornerà domani o dopodomani ad Atene».

Euforia in Europa: Parigi +5,74% - Le attese per interventi concreti sulla crisi del debito dell'eurozona e le rassicurazioni del Cancelliere Angela Merkel a sostegno della Grecia, a due giorni dal voto cruciale del Parlamento tedesco sul fondo europeo salva-stati, hanno messo oggi le ali alle Borse europee, che hanno archiviato la terza seduta consecutiva di rialzi. Milano ha chiuso con un +4,9%, Francoforte +5,29%, Parigi +5,74%, Londra +4,02%, Madrid +4,03%.
Anche oggi le più acquistate sono state le banche, le prime beneficiarie di un rafforzamento della dotazione finanziaria e dei poteri del fondo salva-Stati (Efsf). A Milano in gran spolvero Bpm (+12,16%), che ha beneficiato anche delle attese per l'esito del cda chiamato a deliberare l'ammontare definitivo dell'aumento di capitale e soprattutto la riforma della governance in senso duale. A Francoforte Deutsche Bank e Commerzbank hanno guadagnato più del 12%, a Parigi Bnp Paribas oltre il 14%.
Un intervento per rassicurare i mercati è arrivato oggi dal cancelliere tedesco Merkel: «Penso di potervi assicurare che riceverete tutto l'aiuto della Germania», ha detto, intervenendo a un'assemblea di industriali tedeschi a Berlino, dove era presente anche il premier della Grecia, George Papandreou.
Nel giorno in cui il Tesoro ha chiuso un importante asta di Titoli di Stato, si è attenuata ulteriormente la pressione sul mercato del debito: lo pread tra Btp e Bund a 10 anni si è attestato poco sopra i 360 punti. Oggi sono stati collocati otto miliardi di euro di Bot semestrali: il rendimento è balzato al 3,071%.