La Grecia nella «trappola» della recessione
La ripresa si vedrà solo nel 2013. FMI: «La Grecia rischia l'insolvenza a causa del ritardo nelle privatizzazioni». Merkel fiduciosa su l'ok del Parlamento tedesco al piano salva Grecia
ATENE - Nemmeno nel prossimo anno la Grecia riuscirà ad uscire dalla recessione economica: il Fondo monetario internazionale prevede che nel 2012 il Pil del paese subisca una ulteriore contrazione, pari al 2,5 per cento. La ripresa si vedrà solo nel 2013.
FMI: «La Grecia rischia l'insolvenza a causa del ritardo nelle privatizzazioni» - Il persistente ritardo della Grecia sul suo programma di privatizzazioni rischia di trascinare il paese all'insolvenza sui pagamenti, il default. A lanciare l'avvertimento è stato il rappresentante in Grecia del Fondo monetario internazionale, Bob Traa. «Le privatizzazioni sono in ritardo rispetto al programma, perché i politici greci non vogliono mettersi d'accordo sul come procedere. Se aspettate ancora - ha affermato l'esponente del Fmi - il paese finirà al default».
Il programma di privatizzazioni della Grecia punta a ricavare circa 50 miliardi di euro entro il 2015, di cui 5 miliardi quest'anno. Secondo Traa, queste cessioni non servono solo a sancisse un passaggio sulla gestione dei beni interessati dal pubblico al privato, ma anche a 'irrigare» di capitali un paese in cui «l'elettrocardiogramma assomiglia am quello di un morto».
Merkel fiduciosa su l'ok del Parlamento tedesco al piano salva Grecia - All'indomani di una nuova bastonata elettorale alla sua coalizione di governo, la cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta «fiduciosa» sull'esito di un temuto voto di ratifica del Parlamento tedesco - il 29 settembre prossimo - sul rafforzamento dei sistemi anti crisi concordato tra paesi europei. Un via libera è cruciale per rassicurare sul piano di aiuti alla Grecia, mentre Atene è già tornata sotto pressione a seguito del rinvio dell'Eurogruppo sulla decisione in merito al versamento di una nuova tranche di sostegni. Ma a questo voto in ballo c'è la stessa tenuta del governo della Germania, mentre la questione degli aiuti alla Grecia ha creato crescenti contrarietà nell'opinione pubblica tedesca e ieri soprattutto gli alleati chiave della Cdu della Merkel, i liberaldemocratici hanno subito una pesante sconfitta in una consultazione regionale.
In realtà non è che ci siano grandi timori sul passaggio parlamentare in sé degli accordi stretti da Berlino con gli altri paesi dell'area euro, per rafforzare i sistemi anti crisi e prolungare gli aiuti alla Grecia. Il problema è da dove verranno i voti: perché social democratici e ecologisti hanno fatto già sapere che voteranno a favore. Le incognite riguardano semmai proprio i liberaldemocratici dopo la cocente sconfitta elettorale. Ed è il quinto smacco in una consultazione amministrativa su sette che si sono svolti quest'anno.
Ad esprimere il malcontento di recente è stato soprattutto il vice cancelliere e ministro dell'Ecnomia, Philipp Roesler. Si è spinto ad evocare l'ipotesi di una insolvenza sui pagamenti della Grecia, facendosi richiamare dalla stessa Merkel. Ma non ha fatto marcia indietro, e l'ultimo risultato elettorale potrebbe rendere ancora più difficile la coabitazione tra i due partiti.
Si accentuano i cali delle borse UE in attesa di Wall Street, Milano -3,18% - Si aggravano ulteriormente i ribassi delle Borse europee, nell'imminenza di un avvio di seduta pesante anche a Wall Street. Oggi i listini reagiscono a diversi sviluppi del fine settimana, innanzitutto al rinvio da parte dell'Eurogruppo sulle decisioni in merito ad una nuova tranche di aiuti alla Grecia. Sono 8 miliardi di euro che Atene sperava di ricevere per fine settembre, ma il paese appare in chiaro ritardo rispetto al suo programma di aggiustamento sui conti e di riforme strutturali. Ora rischia di tornare sotto pressione sui rifinanziamenti e la sua vicenda, per quanto questo paese rappresenti una frazione esigua dell'economia dell'area euro, appare sempre più un banco di prova sulla tenuta dell'Unione valutaria. A pesare anche una consultazione elettorale regionale in Germania, che fa apparire ulteriormente indebolito il quadro della coalizione di governo, intanto l'euro torna a calare, scivolando a 1,3655 dollari.
Nel primo pomeriggio a Milano il Ftse-Mib si attesta al meno 3,18 per cento, Londra segna un meno 2 per cento, Parigi e Francoforte subiscono cali dell'ordine del 3 per cento. Tuttavia non sono solo 'made in EU' i timori che serpeggiano tra gli operatori, da settimane si fa sentire anche il rischio di una ricaduta in recessione ritenuto crescente specialmente sugli Stati Uniti. Sempre oggi i mercati sono in attesa di un intervento del presidente Usa Barcak Obama, che nel pomeriggio dovrebbe illustrare un nuovo piano di tagli al deficit di bilancio, una manovra in parallelo ai provvedimenti recentemente annunciati a sostegno del lavoro. Quando all'avvio degli scambi a Wall Street mancano meno di mezz'ora, i contratti futures sull'indice Dow Jones si attestano in calo dell'1,45 per cento, i futures sul Nasdaq al meno 1,67 per cento.
- 21/08/2018 Quando D'Alema disse: «Gli aiuti alla Grecia sono andati alle banche tedesche, la Germania si è arricchita sulla miseria della Grecia»
- 26/07/2018 L'ipocrisia dell'Europa che offre aiuti alla Grecia dopo averla saccheggiata
- 04/07/2018 Al mercato degli esseri umani: Tsipras prende i migranti tedeschi se la Merkel gli taglia il debito
- 22/06/2018 La Grecia distrutta festeggia la fine del «saccheggio» da parte della Troika: ma tanto poi si riparte