1 aprile 2023
Aggiornato 12:00
Manovra & Previdenza

Calderoli: «Pensioni? Nessuna apertura». Crosetto: «Trovare un accordo con Bossi»

Il ministro per la Semplificazione: «Stanno bene come sono». Gasparri-La Russa: «Interventi ancora possibili». Versace: «Sfiderò Bossi in aula»

CALALZO DI CADORE - «Nessuna apertura sulle pensioni, le pensioni stanno bene come sono». Lo ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, conversando con i giornalisti all'hotel Ferrovia di Calalzo di Cadore. «Il giorno prima - ha proseguito Calderoli - nei titoli dei giornali c'era lo scudo bis ed era falso. L'apertura sulle pensioni non so dove qualcuno possa averla viste. Le pensioni stanno bene come sono».

Crosetto: «C'è spazio per un accordo con Bossi» - «Io sarei molto drastico, senza scalini e scaloni: innalzamento immediato dell'età' media dai 58 anni attuali a standard europei, 63 anni». La richiesta è arrivata dal sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, capofila, anche se non ama questa definizione, dei cosiddetti frondisti del Pdl. In un'intervista al quotidiano La Stampa, Crosetto ha ribadito i punti su cui a suo avviso bisogna lavorare per migliorare la manovra economica. Una presa di posizione decisa quella di Crosetto che però ha ammesso: «Con la Lega c'è l'obbligo di coalizione: se proprio insiste che le pensioni non si toccano ci fermeremo». Per il parlamentare però «è ancora possibile spiegargli che è meglio intervenire su quello che su altro: Bossi è una persona con cui è sempre possibile discutere».
A differenza della Lega i sindacati, pronti a dare battaglia, «non nostri alleati ma li ascolto. Loro sono tra i responsabili degli errori fatti in questo Paese». Parlando invece di precariato, Crosetto ha ribadito la necessità di «Interventi. Dobbiamo arrivare a far sì che un precario guadagni di più di un lavoratore a tempo indeterminato». Per il sottosegretario è poi necessario introdurre «il dovere di licenziamento» per quei dipendenti pubblici 'campioni' di assenteismo. La proposta di Crosetto è quella di licenziare in tronco chi supera il 15% di assenze, senza giustificazioni serie, in ogni ambito del lavoro, sia nel pubblico sia nel privato.

Gasparri-La Russa: «Interventi sulle pensioni ancora possibili» - Il Popolo della Libertà riapre il capitolo pensioni, seppur senza strappi e con la ricerca del dialogo. E' possibile ipotizzare un intervento più deciso sul sistema previdenziale in occasione del passaggio parlamentare sulla manovra? «Teoricamente era e rimane possibile. Ma la valutazione che è stata fatta è diversa. Comunque non sarebbe stato scandaloso, anzi, è una delle ipotesi. Certo, senza strafare e senza esagerare, ma è stata presa in considerazione.
Poi nella valutazione globale e complessiva è stata scartata», ha spiegato al quotidiano online Affaritaliani.it il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Che alla domanda: a che età bisognerebbe andare in pensione, ha risposto: «E' sempre difficile fissare un'età, perché quella anagrafica non sempre corrisponde con quella biologica. Qualunque data si scelga è giusta per alcuni, è troppo tardi per altri ed è troppo presto per altri ancora».
Dello stesso avviso anche Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, intervistato sempre da Affaritaliani.it. Interventi più decisi sulle pensioni? «In teoria sì, in pratica bisogna vedere se questa norma trova numeri in Parlamento. E comunque va anche condivisa con le forze sindacali riformatrici, che hanno con noi dialogato in questi anni. Andare a uno scontro frontale in Parlamento e nel Paese con i sindacati sarebbe un errore».
Quindi? «La misura è giusta ed è saggia, ma c'è da operare con il convincimento e non cercando lo scontro frontale, perché in molti passaggi importanti in questi anni abbiamo trovato attenzione e rispetto da parte di Cisl, Uil e Ugl. E non credo si debba cercare lo scontro frontale con queste forze sindacali. Ci sono altre forze che invece sono ostili con noi, come la Cgil, ma non vedo perché dovremmo evitare un confronto positivo con quelle che sono aperte al dialogo. Sono cose giuste- ha concluso - ma bisogna verificare la praticabilità, questo è il problema. Dobbiamo cercare il convincimento su questo terreno».

Versace: «Sfiderò Bossi in aula» - «Questa non è la manovra di Silvio Berlusconi è stata scritta in fretta e furia, ma adesso la palla passa al Parlamento che dovrà correggere il tiro». E dure con il parole del Pdl, Santo Versace, che in un'intervista al quotidiano Il Giornale non ha risparmiato critiche alla manovra economica del governo. «Io - ha spiegato Versace - sono per cambiare le cose per davvero». Cominciando dal riaprire «il dossier pensioni: Dobbiamo abolire quelle di anzianità e alzare quelle di vecchiaia». Per questo «Mi dispiace per Bossi ma non dobbiamo mollare su un punto così importante».
Anche perchè «Se non tocchiamo le pensioni, saremo costretti a fare una manovra dietro l'altra. Io credo che su questo fronte si possano recuperare in un periodo di tempo relativamente breve almeno 4 miliardi di euro».

Pdci-Fds: «Accanirsi su pensioni è un delitto sociale» - «L'insistenza con cui se ne parla non lascia presagire nulla di buono. La maggioranza di governo non può prendersela con i soliti noti: lavoratori e pensionati in primis. E' ora di finirla nel considerare i lavoratori ed i pensionati italiani carne da macello. Pensare di accanirsi sull'età pensionabile è un delitto sociale». Lo ha sottolineato in una nota Pino Sgobio, dell'ufficio politico del PdCI-Federazione della sinistra.