3 ottobre 2025
Aggiornato 03:30
La crisi del debito

Van Rompuy: La manovra italiana è fondamentale anche per la zona euro

Il Presidente dell'UE: «E' opportuna, rigorosa e cruciale». Tremonti: «La crisi non riguarda solo l'Italia». Zoellick: «Entriamo in una fase nuova e più pericolosa»

BRUXELLES - Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha accolto positivamente la manovra anticrisi varata dal governo italiano, definendola «opportuna e rigorosa» oltre che «cruciale» per la zona euro.
«Ho sottolineato che le misure adottate sono cruciali non solo per l'Italia, ma per la zona euro nel suo insieme» ha dichiarato Van Rompuy in un comunicato pubblicato dopo un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Le misure adottate da Roma sono «opportune e rigorose» ha aggiunto il primo presidente stabile del Consiglio europeo.
Berlusconi ha avuto dei colloqui telefonici anche con il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e con il presidente della Banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet, che gli avrebbero espresso il loro «vivo apprezzamento».

Tremonti: «La crisi non riguarda solo l'Italia» - «La crisi non riguarda solo il nostro paese, riguarda una quota enorme del Pil dell'Europa e può riguardare anche altri paesi europei». Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in una conferenza stampa sulla manovra anticrisi approvata ieri. «Ho l'impressione - ha aggiunto - che ci sia molta attesa per il vertice franco-tedesco della prossima settimana. Molto dipenderà dalle scelte che saranno fatte in Europa».

La Spagna di fronte alla crisi «ha gli stessi problemi dell'Italia, e in più la disoccupazione» visto che è «al doppio della media dell'Unione Europea». A dirlo è Mariano Rajoy, il leader dell'opposizione conservatrice in Spagna. Il presidente del Partito Popolare è apparso in un'occasione tipicamente estiva, un festival dedicato al polpo della Galizia a O Carballiño. Secondo il quotidiano El Mundo, Rajoy non ha voluto commentare la manovra di Ferragosto italiana perché «ogni paese è diverso». Ma ha sottolineano i problemi dell'economia spagnola, «inclusi i dubbi sul debito».
Rajoy, che si prepara alle elezioni legislative di novembre, ha poi dichiarato l'esigenza di un nuovo ciclo politico dopo due mandati di governo socialista di José Luis Zapatero. A fine luglio il premier spagnolo ha annunciato le elezioni anticipate.
il 20 novembre, 4 mesi prima della scadenza naturale della legislatura, fissata per il marzo 2012. Zapatero non si ricandiderà.
Rajoy però vorrebbe andare alle urne anche prima «perchè in un paese serio i periodi di interregno durano poco» e prolungare la legislatura «serve solo a rimandare le decisioni necessarie».

Zoellick: «Entriamo in una fase nuova e più pericolosa» - Nella turbolenza dei mercati di questi giorni il presidente della Banca Mondiale legge un inequivocabile segnale dell'inizio di una nuova crisi. L'economia mondiale, ha affermato Robert Zoellick, entra in una «fase nuova e più pericolosa» e i paesi della zona euro devono reagire rapidamente.
Anche se a provocare il panico nei mercati è stato il downgrading del debito americano, Zoellick considera più preoccupante a breve termine la crisi del debito dei paesi del Vecchio Continente e giudica a rischio la sopravvivenza stessa della moneta unica.
Gli investitori, ha spiegato il numero uno della Banca Mondiale al settimanale Weekend Australian - cominciano a chiedersi quanto a lungo ancora Germania e Francia potranno continuare a sostenere i paesi minacciati senza veder degradato a loro volta il loro rating: «Siamo all'inizio di una nuova tempesta, diversa dalla crisi del 2008 (...). Negli ultimi quindici giorni siamo passati da una ripresa difficile - con una buona crescita per i paesi emergenti e qualche paese come l'Australia, ma molto più esitante per i paesi più sviluppatii - a una fase nuova e più pericolosa».
La crisi nella zona euro «potrebbe essere la sfida più difficile» per l'economia mondiale, ha aggiunto Zoellick, esortando i paesi europei ad assumere le misure necessarie il più rapidamente possibile. «La lezione del 2008 è che tanto più si aspetta, tanto più severe dovranno essere le misure».